lunedì 15 ottobre 2007

Prevedibilità

A parte il numero di elettori (3.300.000 - 3.500.000 di persone erano veramente più di quanto ci si potesse aspettare), queste primarie hanno riservato una tale serie di cose assolutamente prevedibili, che leggendo i giornali su internet, stamattina, avrei potuto spuntare una lista di fatti e di dichiarazioni che mi aspettavo di leggere, e che puntualmente ci sono state... questa c'è, questa pure, anche questa...

Prevedibile era innanzitutto il risultato di questa consultazione, e del resto era evidente che per gli altri candidati non poteva davvero esserci lotta, con un Veltroni che -prevedibilmente- ha racimolato circa il 75% dei consensi (dato rilevato a metà circa dello scrutinio).

Prevedibili le dichiarazioni del centrosinistra, chi fa le sue congratulazioni, chi le sue raccomandazioni, chi non sa più dove andrà o che ne sarà di lui...

Prevedibili le uscite di Forza Italia che parla (e ti pareva) di un bluff, per coprire un mezzo fiasco. Ma io vorrei vedere dei dati, signori miei.

Prevedibile Casini, che è già lì che freme per sapere cosa farà Veltroni, dove andrà, e soprattutto con chi ci andrà... un po' come dire «Dimmi con chi vai, e ti dirò se vengo anch'io»

Ecco, è questo il problema... tutto troppo prevedibile. Tutto già scritto.
Per carità, le primarie legittimeranno la posizione di Veltroni come leader del Partito Democratico.
Ma che altro ci dicono?

Nulla: i 3.500.000 di persone (siamo generosi, va') che hanno votato alle primarie sono poco più di un decimo dei votanti alle elezioni del 2006.
Oppure, se volete, circa il 18% di coloro che a quelle stesse elezioni votarono l'Unione.
O, meglio ancora, il 30% di coloro che votarono proprio l'Ulivo.
Tra questo campione così ristretto, sappiamo che la maggioranza ha votato Veltroni come segretario del Partito Democratico, niente di più.

Per questo continuo ad essere scettico: perché in questa fiera delle prevedibilità, l'adesione di appena il 7,5-10% circa dell'elettorato ad una consultazione come le primarie basta già per far parlare tutti nel centrosinistra di "una risposta all'antipolitica", e ad ostentare ottimismo.

Ne è veramento il caso?