La serie di personaggi dell'erasmus si arricchisce di tre nuovi soggetti che meritano una descrizione da molto tempo, e che solo ora riesco a ritrarre alla meglio, come posso...
Prima di tutti c'è lui, il Texano. Questo personaggio enigmatico si trova qui con noi, ma nessuno sa perché. Apparentemente è sulla trentina, e gira per l'università sempre con camicie a quadrettoni, di quelle che ti farebbero venire in mente un allegro boscaiolo.
O un allegro maniaco assassino.
A far pensare più alla seconda possibilità ci pensa la sua faccia, il suo sguardo fisso, immobile e pallato, abbinato con un sorriso tra l'ebete e l'allucinato, che questo soggetto regala in giro a chiunque incontri sulla sua strada. Ci troviamo chiaramente di fronte ad un soggetto C.U.T. (ovvero "che Ci Ucciderà Tutti"), cioè una di quelle persone talmente calme, tranquille eppure non completamente rassicuranti, che sembrano pronte già così come sono per compiere piccole stragi della follia, così, per ravvivare le serate. Il guaio è che questo suo sguardo presto non sarà diretto solo verso le poche persone che incontra sul suo cammino. Infatti Giulia (altra studentessa erasmus italiana) si trasferirà in un altro appartamento più vicino al centro, e a succederle sarà proprio il Texano che, una volta traferitosi nella stanza che si affaccia sulla strada principale d'accesso allo studentato, potrà presto mettersi comodamente a fissare col suo sguardo gentile, pallato e assetato di sangue chiunque volesse arrischiarsi ad entrare.
Altra cosa misteriosa del Texano sono le sue abilità linguistiche: il Texano parla pochissimo, un po' per carattere, immagino, e sicuramente un po' perché ha uno sguardo che non incoraggia troppo a parlare... eppure, quando tutti gli studenti stranieri sono stati divisi in gruppi a seconda delle loro competenze in tedesco, questo s'è ritrovato nel corso più avanzato. Misteri del Texano.
Il Francese Acchiappone, invece, è molto più socievole del Texano, anzi, è una presenza fissa a quasi tutte le feste che gli erasmus organizzano qui e, durante queste feste, esprime la sua natura di Francese Acchiappone provandoci spietatamente con tutto ciò che passa entro il suo raggio d'azione. Donne, uomini, gatti, carrattrezzi, qualsiasi cosa.
Non stupisce quindi che la sua faccia abbia sempre un'espressione non congelata e contratta, come quella del Texano, ma ammiccante, con lo stesso sorriso di quello che sta ascoltando un vostro discorso, e che ha appena colto un doppio senso sconcio, o una barzelletta oscena.
Ciò non toglie che possa essere una bravissima persona (quando non ci sta provando con voi), per carità... ma quell'aria laida...
E poi c'è l'Estone Voglioso. Nulla a che fare con gli altri due personaggi, nei modi, anzi: è una persona socievole, gentile, che sicuramente ha voglia di conoscere gente nuova e di stringere nuove amicizie, in erasmus.
Il guaio è, ancora una volta, la faccia. Indipendentemente da quello di cui si sta parlando (e all'inizio di solito si parla del proprio paese di provenienza, della sistemazione in Germania, di argomenti di questo tipo), lui avrà sempre lo sguardo, l'espressione, i modi di chi vorrebbe in realtà dirti «Sto per zomparti addosso».
Giovedì stavo salendo le scale in università, per andare alla prima lezione di Arbeitsrecht, e dalle scale, in fondo ad un atrio vetrato, in controluce, ho visto una sagoma difficilmente riconoscibile, ma che a me sembrava molto simile al responsabile erasmus di facoltà. A quel punto, è stato impossibile trattenere l'istinto dello studente di giurisprudenza italiano, che mi ha ovviamente spinto a salutare deferntemente. Il disagio mi ha assalito quando la sagoma mi ha risposto con un gesto troppo amichevole del capo, un «Hallo!» troppo convinto, e un "roar" sottinteso che ha rivelato la sua identità. Era l'Estone Voglioso.
Come direbbe Elisa in questo caso, «I have paura!»