Ricordandomi delle indicazioni di Michele, ieri mi son detto "Basta! Devo assolutamente cominciare ad organizzarmi per fare almeno qualche vocalizzo".
Mi sentivo anche più in colpa, poi, perché l'Università di Costanza mette a disposizione ben due sale con pianoforte, e così alla fine sono andato a fare domanda e a prendere le chiavi.
Tutto contento mi sono segnato per provare un'oretta oggi pomeriggio, e ho continuato la mia giornata normalmente...
Le mie perplessità sono cominciate oggi, poco prima di entrare nella stanza.
Non curandomi del cartello "Meditationsraum" (che già poteva suonare un po' strano), appeso accanto alla porta di una delle due sale, sono arrivato davanti alle due porte affiancate e solo allora ho notato un piccolo problema delle due stanze.
Un ragazzo stava suonando il pianoforte dell'altra sala, e si sentiva.
L'insonorizzazione evidentemente funzionava il giusto, ma questo, voi direte, non è poi un gran problema.
E in effetti da solo questo fatto non rappresenta un problema così terribile: il problema era dato dall'insonorizzazione fallata e dalla posizione delle sale, che si affacciano sul corridoio su cui si affacciano anche tutti gli uffici dello Studentenwerk, il misterioso soggetto gestore della mensa, di tutti gli studentati o quasi e anche delle sale prove. Un corridoio dove, in orario d'ufficio, passa un gran numero di persone, generalmente non molto allegre, o quantomeno non ben disposte verso il prossimo.
Sono entrato nella stanza, e il panico mi ha assalito.
Non riuscivo a cantare, non riuscivo a fare un suono che fosse uno, e il tutto ha cominciato a peggiorare quando mi sono reso conto che il pianista dell'altra sala si sentiva benissimo, e che perciò quasi sicuramente poteva sentire anche me altrettanto bene... La cosa che però più mi ha bloccato era semplicemente l'impressione che fuori da quella stanza (il cui rivestimento in legno comunque non ispirava certo molti pensieri allegri) ci fosse un sacco di gente di passaggio per quel corridoio... magari anche infastidita dal macello che facevo là dentro (o che mi sembrava di fare, per via dell'acustica della saletta)... che sensazione assurda...
Lo so, sarà una reazione ridicola, ma mi ci è voluta una buona mezz'ora almeno per calmarmi e provare un minimo seriamente.
Per la cronaca, mi sono ributtato su Scarlatti e ho colto l'occasione per dare una mezza lettura veloce ad un pezzo di Cesti che Michele mi aveva proposto e che avevamo accantonato nemmeno ricordo più perché. Risultati... così così, forse per la tensione, vedremo la prossima volta.
Come piccola postilla, aggiungo che Mat/Tia mi suggerisce di parlare più diffusamente di qualcosa che ho già nominato di sfuggita in questo stesso post, il "Meditationsraum".
In pratica, l'Università (o, meglio, lo Studentenwerk) mette a disposizione due sale insonorizzate (malamente) per le prove, ma una delle due è anche dotata di uno "spazio di meditazione". Con tanto di regolamento affisso alla porta: -Non si può entrare nel Meditationsraum con le scarpe -A causa delle disposizioni in materia di prevenzione degli incendi, è proibito accendere candele o bruciare incenso... e cose del genere.
Sono perplesso.