Udite udite!
Lo Zaùrdo rivoluziona la sua pagina web e trasferisce il suo Angolo su wordpress!
Questo trasloco non comporterà grossi cambiamenti: troverete tutte le parti del blog esattamente come le avete lasciate qui su blogspot: i post, i vostri commenti, le frasi celebri, i link alle gallerie delle mie foto, tutto come prima... ma!
Ma con una particolarità in più: alcuni dei post (non tutti, abbiate pazienza) saranno scritti anche in inglese! È la terza volta che provo a mettere su un blog bilingue, ma questa -grazie alla tecnologia di wordpress- dovrebbe proprio essere la volta buona...
Per entrare nella quarta edizione dell'Angolo dello Zaùrdo, cliccate qui:
www.zaurdo.wordpress.com
domenica 31 maggio 2009
venerdì 22 maggio 2009
Lasciate il cane risolversi i suoi problemi da solo...
Il nostro cane ha finalmente un nome!
Il primo che avevamo scelto è stato Pixel, perché l'allevamento doveva chiamare tutti i cuccioli della stessa cucciolata con un nome che cominciasse per P e perché noi non eravamo riusciti a trovare niente di meglio.
Dopo averlo scelto eravamo d'accordo però che non potevamo chiamarlo così, perciò in queste prime due settimane in cui è stato da noi abbiamo provato ogni nome che ci venisse in mente: Polpetta, Platone, Tigre, Ciochi, Poldo...
Mio fratello ha proposto Randall, ma Elisa ha obiettato che sembrava il nome di uno scaffale dell'Ikea. Io avevo suggerito Portos, ma mia sorella ha detto subito chiaro e tondo che solo un padrone gay avrebbe chiamato il proprio cane Portos (embeh?). Mia madre ha detto un paio di volte che le sarebbe piaciuto Brezel, ma la sua proposta è stata semplicemente ignorata.
Martedì il cane stava litigando con una busta della spesa, e mia sorella aveva notato che stava giocando anche con uno scontrino. Sul retro dello scontrino c'era il nome della ditta che produce i rotoli di carta per le casse, e ovviamente il nome della ditta è Pixel.
Il primo che avevamo scelto è stato Pixel, perché l'allevamento doveva chiamare tutti i cuccioli della stessa cucciolata con un nome che cominciasse per P e perché noi non eravamo riusciti a trovare niente di meglio.
Dopo averlo scelto eravamo d'accordo però che non potevamo chiamarlo così, perciò in queste prime due settimane in cui è stato da noi abbiamo provato ogni nome che ci venisse in mente: Polpetta, Platone, Tigre, Ciochi, Poldo...
Mio fratello ha proposto Randall, ma Elisa ha obiettato che sembrava il nome di uno scaffale dell'Ikea. Io avevo suggerito Portos, ma mia sorella ha detto subito chiaro e tondo che solo un padrone gay avrebbe chiamato il proprio cane Portos (embeh?). Mia madre ha detto un paio di volte che le sarebbe piaciuto Brezel, ma la sua proposta è stata semplicemente ignorata.
Martedì il cane stava litigando con una busta della spesa, e mia sorella aveva notato che stava giocando anche con uno scontrino. Sul retro dello scontrino c'era il nome della ditta che produce i rotoli di carta per le casse, e ovviamente il nome della ditta è Pixel.
sabato 9 maggio 2009
Una sola domanda
Dopo Ginko, non avrei mai pensato che avremmo preso un altro cane così presto, e invece ecco qui una prima foto di... di... ehm... ah, sì, dimenticavo: non ha ancora un nome vero e proprio. È stato registrato come Pixel di Casa Marzia, ma capirete che non potremo chiamarlo così mentre scorrazza in giro...
Ad ogni modo, eccovi una prima foto di Pixel di Casa Marzia (pure Mazzanti VienDalMare, direi, se non ricordo male).

Ed ora la domanda: come lo chiamiamo? Scrivete pure le vostre proposte nei commenti, le valuteremo!
Ad ogni modo, eccovi una prima foto di Pixel di Casa Marzia (pure Mazzanti VienDalMare, direi, se non ricordo male).

Ed ora la domanda: come lo chiamiamo? Scrivete pure le vostre proposte nei commenti, le valuteremo!
lunedì 4 maggio 2009
Votantoniovotantoniovotantonio...
Cari lettori dello Zaùrdo, da queste parti si vota! Il 6 e il 7 giugno si eleggeranno i sindaci e i Consigli Comunali di diverse città, tra cui anche Bologna.
A questa tornata elettorale, però, c'è una piccola novità: io ed alcuni miei amici ci presentiamo come candidati. Abbiamo scelto di sostenere la lista civica Cittadini per Bologna e il suo candidato sindaco, il Prof. Gianfranco Pasquino.
Nei prossimi giorni scriverò perciò anche qualche post di campagna elettorale, ma prometto che non intaserò il blog con la politica cittadina...
Intanto, ecco le istruzioni per votarci:
Ah, e dimenticavo: votantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantonio...
A questa tornata elettorale, però, c'è una piccola novità: io ed alcuni miei amici ci presentiamo come candidati. Abbiamo scelto di sostenere la lista civica Cittadini per Bologna e il suo candidato sindaco, il Prof. Gianfranco Pasquino.
Nei prossimi giorni scriverò perciò anche qualche post di campagna elettorale, ma prometto che non intaserò il blog con la politica cittadina...
Intanto, ecco le istruzioni per votarci:

Ah, e dimenticavo: votantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantonio...
sabato 2 maggio 2009
Piccolo intervallo musicale
Buongiorno a tutti! Spero che abbiate passato tutti un buon primo maggio... io pure, in fondo, se si esclude il simpatico carico di allergie che ogni primavera mi regala.
Per salutare meglio la fiera dello starnuto 2009, dunque, farò per una volta il bimbominkia e pubblicherò un video in luogo di un post. Su, su, non odiatemi: è pure a tema...
Per salutare meglio la fiera dello starnuto 2009, dunque, farò per una volta il bimbominkia e pubblicherò un video in luogo di un post. Su, su, non odiatemi: è pure a tema...
lunedì 27 aprile 2009
Ginko

Dall'altro ieri in casa manca qualcuno.
Nei dodici anni in cui ha vissuto con noi, su più di tredici di vita, Ginko è stato davvero un cane straordinario, e ci ha dato quello che soltanto un animale sa dare.
Lo ricordo con questa foto, scattata sul nostro balcone una mattina di tre anni fa, e con un post una volta tanto serio, per ricordare con gratitudine un membro della famiglia che se n'è andato.
domenica 19 aprile 2009
Prigioniero di un telefilm.
4a ed ultima Puntata: Sammanträffande²
Da subito questa storia ci era parsa molto divertente, e a quel punto io mi sono sentito in dovere di scrivere questa storia sul blog, dato che già così com'è è piuttosto assurda...
Anche Sven ha cominciato a buttare un occhio sull'Angolo dello Zaùrdo, ma il fatto che è tutto scritto in italiano ha in effetti... ecco... limitato un po' la comprensione. Stavamo quindi discutendo di come i traduttori automatici creino frasi deliranti, nonché molto divertenti, e quindi mi venne in mente di citare, su skype, un blog svedese che avevo cercato di tradurre con uno di questi programmini, restando pienamente soddisfatto dell'alto esempio di narrativa surrealista che ne veniva fuori.
Piccola parentesi: questo blog appartiene ad un ragazzo che avevo conosciuto anni fa a Bologna, mentre faceva un corso di italiano in una superfighetta scuola privata, per prepararsi meglio al lavoro di guida turistica (lo so, solo io riesco a conoscere guide turistiche svedesi, ma vabbe'). Il tizio, che per la somiglianza allucinante al cinno del packaging della cioccolata aveva ricevuto l'eloquente soprannome di BimboKinder, dopo anni di lavoro nell'ambito, si è trasferito a Örebro, cittadiana universitaria persa tra le foreste della Svezia centrale.
A quel punto del discorso, Sven mi ha chiesto il link al blog del BimboKinder, e io gliel'ho passato.
Sven: Oddio! Ma io questo forse lo conosco...
me: Tu cosa??
Sven: Sì, non è di Örebro anche lui?
me: Sì, ora studia lì...
Sven: Eh, mi sa proprio di sì... ora abbiamo perso un po' i contatti, però... sì, sono sicuro, lo conosco.
Da subito questa storia ci era parsa molto divertente, e a quel punto io mi sono sentito in dovere di scrivere questa storia sul blog, dato che già così com'è è piuttosto assurda...
Anche Sven ha cominciato a buttare un occhio sull'Angolo dello Zaùrdo, ma il fatto che è tutto scritto in italiano ha in effetti... ecco... limitato un po' la comprensione. Stavamo quindi discutendo di come i traduttori automatici creino frasi deliranti, nonché molto divertenti, e quindi mi venne in mente di citare, su skype, un blog svedese che avevo cercato di tradurre con uno di questi programmini, restando pienamente soddisfatto dell'alto esempio di narrativa surrealista che ne veniva fuori.
Piccola parentesi: questo blog appartiene ad un ragazzo che avevo conosciuto anni fa a Bologna, mentre faceva un corso di italiano in una superfighetta scuola privata, per prepararsi meglio al lavoro di guida turistica (lo so, solo io riesco a conoscere guide turistiche svedesi, ma vabbe'). Il tizio, che per la somiglianza allucinante al cinno del packaging della cioccolata aveva ricevuto l'eloquente soprannome di BimboKinder, dopo anni di lavoro nell'ambito, si è trasferito a Örebro, cittadiana universitaria persa tra le foreste della Svezia centrale.
A quel punto del discorso, Sven mi ha chiesto il link al blog del BimboKinder, e io gliel'ho passato.
Sven: Oddio! Ma io questo forse lo conosco...
me: Tu cosa??
Sven: Sì, non è di Örebro anche lui?
me: Sì, ora studia lì...
Sven: Eh, mi sa proprio di sì... ora abbiamo perso un po' i contatti, però... sì, sono sicuro, lo conosco.
sabato 18 aprile 2009
Prigioniero di un telefilm.
3a Puntata: Sammanträffande | Coincidenze
Una volta resomi conto che la proposta era concreta, e lo Sven lo Svedese (nome prevedibile, lo so, lo so) ha veramente intenzione di venire a Bologna tra poche settimane, gli ho subito consigliato di venire a giugno, perché a luglio saremmo stati tutti quanti investiti dalle organizzazioni Filini-style della mia famiglia, che ci travolgono sempre quando arrivano parenti in città.
Detto, fatto, prenotato. Tutto a posto.
Ovviamente però il caso ci doveva mettere lo zampino, perciò solo dopo che tutto ciò accadeva sono stato informato che la data della mobilitazione per l'arrivo di mia cugina Sonia è prevista in realtà per l'11 di giugno, data in cui ovviamente è già pronto un programma tipo: mega-rassettata di casa, accoglienza in aeroporto, sistemazione, megacena con tutta la famiglia e le famiglie dei vicini che costituiscono il nostro piccolo clan, ecc. ecc. ecc.
Bene, provate a dire quando Sven arriverà a Bologna?
Esatto, l'11 giugno.
Una volta resomi conto che la proposta era concreta, e lo Sven lo Svedese (nome prevedibile, lo so, lo so) ha veramente intenzione di venire a Bologna tra poche settimane, gli ho subito consigliato di venire a giugno, perché a luglio saremmo stati tutti quanti investiti dalle organizzazioni Filini-style della mia famiglia, che ci travolgono sempre quando arrivano parenti in città.
Detto, fatto, prenotato. Tutto a posto.
Ovviamente però il caso ci doveva mettere lo zampino, perciò solo dopo che tutto ciò accadeva sono stato informato che la data della mobilitazione per l'arrivo di mia cugina Sonia è prevista in realtà per l'11 di giugno, data in cui ovviamente è già pronto un programma tipo: mega-rassettata di casa, accoglienza in aeroporto, sistemazione, megacena con tutta la famiglia e le famiglie dei vicini che costituiscono il nostro piccolo clan, ecc. ecc. ecc.
Bene, provate a dire quando Sven arriverà a Bologna?
Esatto, l'11 giugno.
venerdì 17 aprile 2009
Prigioniero di un telefilm.
2a Puntata: Improvvisate scandinave.
Tutto però è veramente cominciato col progetto del mio coro di andare a fare alcuni concerti in Finlandia e in Svezia. Ero preso a calcolare quanto autan portarmi su, quando mi è venuta in mente un'idea: invece di tornare col coro da Uppsala a Bologna, tanto valeva mollare gli altri al loro destino, e tornare indietro per conto mio, facendo tappa pure da qualche altra parte, magari di nuovo in Danimarca, per esempio...
Dal momento che questi viaggi ai confini della realtà di solito li faccio da solo, ma tendo a non restare solo a lungo, ho cercato (e trovato) chi mi desse qualche dritta per muovermi sul luogo. La formula è collaudata e funziona: io chiedo informazioni su cosa vedere, dove andare, cosa fare in città, e poi magari con la guida del momento ci si prende pure una birra.
Piccola nota: lo so cosa state pensando, zozzoni! Ma la cosa non comprende alcun pagamento in natura delle informazioni.
AriPiccola nota: purtroppo!
Il fatto è che uno dei poveri malcapitati da me contattati (d'ora in poi lo Svedese), dopo più un mese di chattate chilometriche, mi ha completamente spiazzato: prima che io venga dalle sue parti ad agosto, ha deciso di passare le sue ferie all'Estero.
E ha scelto Bologna.
Tutto però è veramente cominciato col progetto del mio coro di andare a fare alcuni concerti in Finlandia e in Svezia. Ero preso a calcolare quanto autan portarmi su, quando mi è venuta in mente un'idea: invece di tornare col coro da Uppsala a Bologna, tanto valeva mollare gli altri al loro destino, e tornare indietro per conto mio, facendo tappa pure da qualche altra parte, magari di nuovo in Danimarca, per esempio...
Dal momento che questi viaggi ai confini della realtà di solito li faccio da solo, ma tendo a non restare solo a lungo, ho cercato (e trovato) chi mi desse qualche dritta per muovermi sul luogo. La formula è collaudata e funziona: io chiedo informazioni su cosa vedere, dove andare, cosa fare in città, e poi magari con la guida del momento ci si prende pure una birra.
Piccola nota: lo so cosa state pensando, zozzoni! Ma la cosa non comprende alcun pagamento in natura delle informazioni.
AriPiccola nota: purtroppo!
Il fatto è che uno dei poveri malcapitati da me contattati (d'ora in poi lo Svedese), dopo più un mese di chattate chilometriche, mi ha completamente spiazzato: prima che io venga dalle sue parti ad agosto, ha deciso di passare le sue ferie all'Estero.
E ha scelto Bologna.
giovedì 16 aprile 2009
Prigioniero di un telefilm.
Sottotitolo: Perché certe cose possono succedere solo in un telefilm
Sotto-sottotitolo: perché riaprire le pubblicazioni con un post a puntate fa suspence
Sotto-sotto-sottotitolo: e perciò fa figo.
Dopo giorni e giorni di assenza, torno a scrivere nell'Angolo la storia piuttosto buffa che mi è capitata/sta capitando/capiterà.
La storia è in realtà un po' complicata da spiegare tutta di seguito, perciò sarà meglio dividerla in puntate.
1a Puntata: La mobilitazione.
In fondo la mia è una famiglia quasi normale (in fondo, eh), con tutto quello che ne consegue. E soprattutto con la sua routine.
Sta di fatto che quest'estate arriverà a Bologna una mia cugina americana, e la cosa non mancherà di stravolgere tutti i nostri orari, i nostri tempi, le nostre abitudini...
Mio padre comincerà a pulire compulsivamente ogni centimetro quadrato della casa, rispolverando l'idea di costringere il cane a bagni di colla vinilica, per tenergli addosso i peli a forza. Per coincidenze matematico-mistiche dei nostri orari e di quelli della nostra ospite, cominceremo a mangiare tutti assieme a colazione, pranzo e cena, finendo a orari assurdi. Ma soprattutto, la nostra agenda sarà monopolizzata da un impegno preciso: stare 24 ore al giorno appresso a 'sta povera ragazza, che sarà venuta in Europa per rilassarsi un attimo, e che a contatto col resto della famiglia finirà per stressarsi di più...
Ve l'assicuro, non c'è modo di descrivere l'uragano che mettiamo su quando arriva un parente o un amico... ma non so se consigliarvi di venirci a trovare, a 'sto punto...
Sotto-sottotitolo: perché riaprire le pubblicazioni con un post a puntate fa suspence
Sotto-sotto-sottotitolo: e perciò fa figo.
Dopo giorni e giorni di assenza, torno a scrivere nell'Angolo la storia piuttosto buffa che mi è capitata/sta capitando/capiterà.
La storia è in realtà un po' complicata da spiegare tutta di seguito, perciò sarà meglio dividerla in puntate.
1a Puntata: La mobilitazione.
In fondo la mia è una famiglia quasi normale (in fondo, eh), con tutto quello che ne consegue. E soprattutto con la sua routine.
Sta di fatto che quest'estate arriverà a Bologna una mia cugina americana, e la cosa non mancherà di stravolgere tutti i nostri orari, i nostri tempi, le nostre abitudini...
Mio padre comincerà a pulire compulsivamente ogni centimetro quadrato della casa, rispolverando l'idea di costringere il cane a bagni di colla vinilica, per tenergli addosso i peli a forza. Per coincidenze matematico-mistiche dei nostri orari e di quelli della nostra ospite, cominceremo a mangiare tutti assieme a colazione, pranzo e cena, finendo a orari assurdi. Ma soprattutto, la nostra agenda sarà monopolizzata da un impegno preciso: stare 24 ore al giorno appresso a 'sta povera ragazza, che sarà venuta in Europa per rilassarsi un attimo, e che a contatto col resto della famiglia finirà per stressarsi di più...
Ve l'assicuro, non c'è modo di descrivere l'uragano che mettiamo su quando arriva un parente o un amico... ma non so se consigliarvi di venirci a trovare, a 'sto punto...
sabato 21 marzo 2009
Urgh!
Buon inizio di primavera a tutti! (e zaùrdi auguri di buon compleanno ad AnnaDiRavenna)
Buon inizio almeno per voi, spero, perché questa primavera ha già pensato bene di portarmi via gli ultim piaceri della tavola che mi erano concessi.
Tutto è cominciato quando sono andato da un otorino chiedendogli di farmi passare quella specie di tosse-maldigola-raffreddore che mi tartassa da settimane. Il dottore, molto professionale, è arrivato nello studio con venti professionalissimi minuti di ritardo, mia ha guardato professionalmente negli occhi e ha preso una decisione, una di quelle irrevocabili: si è inventato foniatra.
Il che, sintetizzando, si è ridotto da parte sua nel ficcarmi prima uno stecchino in gola (tanto per vedere quanto doveva bastonarmi la lingua prima di farmi vomitare) e poi nell'infilarmi un sondino su per il naso.
Alla fine della visita, il trionfale annuncio:
1) ho il setto nasale deviato
(evvabbe', chissene);
2) ho una vivissima reflettività faringea
(e io all'inizio pensavo "beh, buono! c'ho la faringe vivissima!")
(e invece no, no buono);
3) ho il reflusso
(come ogni studente di canto, praticamente).
Il guaio è che, a causa di questo piccolo problema, da lunedì prossimo in poi dovrò rinunciare a pomodoro, agrumi, bevande gassate, cioccolato, caffè e alcol.
Ora passi che dovrò controllare un po' la dieta... con un po' di sforzo riuscirò a dire di no al cioccolato... facendomi violenza imparerò a tenermi sveglio senza caffè... ma l'alcol proprio no, è una rinuncia che proprio non mi va giù...
Facciamo così: un bicchiere al giorno e amici come prima, ok?

Pensierino della sera: "Ma io dall'otorino non ero andato per la tosse?"
Buon inizio almeno per voi, spero, perché questa primavera ha già pensato bene di portarmi via gli ultim piaceri della tavola che mi erano concessi.
Tutto è cominciato quando sono andato da un otorino chiedendogli di farmi passare quella specie di tosse-maldigola-raffreddore che mi tartassa da settimane. Il dottore, molto professionale, è arrivato nello studio con venti professionalissimi minuti di ritardo, mia ha guardato professionalmente negli occhi e ha preso una decisione, una di quelle irrevocabili: si è inventato foniatra.
Il che, sintetizzando, si è ridotto da parte sua nel ficcarmi prima uno stecchino in gola (tanto per vedere quanto doveva bastonarmi la lingua prima di farmi vomitare) e poi nell'infilarmi un sondino su per il naso.
Alla fine della visita, il trionfale annuncio:
1) ho il setto nasale deviato
(evvabbe', chissene);
2) ho una vivissima reflettività faringea
(e io all'inizio pensavo "beh, buono! c'ho la faringe vivissima!")
(e invece no, no buono);
3) ho il reflusso
(come ogni studente di canto, praticamente).
Il guaio è che, a causa di questo piccolo problema, da lunedì prossimo in poi dovrò rinunciare a pomodoro, agrumi, bevande gassate, cioccolato, caffè e alcol.
Ora passi che dovrò controllare un po' la dieta... con un po' di sforzo riuscirò a dire di no al cioccolato... facendomi violenza imparerò a tenermi sveglio senza caffè... ma l'alcol proprio no, è una rinuncia che proprio non mi va giù...
Facciamo così: un bicchiere al giorno e amici come prima, ok?

Pensierino della sera: "Ma io dall'otorino non ero andato per la tosse?"
lunedì 2 marzo 2009
Andiam, andiam...
...andiamo a riordinar!
Questa stanza è un caos unico. La libreria è piena di libri di diritto che dovrò rivendere, mettere in cantina o bruciare in un falò purificatore, ma comunque sostituire coi nuovi libri dei corsi di storia. I cassetti dei mobili sono tutti pieni di vecchie carte, vecchi giornali, vecchi cadaveri di oppositori politici di cui mi devo sbarazzare al più presto. Tra la scrivania e il letto fanno la spola, a seconda dell'uso dell'una o del'altro, quaderni di spartiti, manifestini elettorali, libri, scatole, raccoglitori...
Benedicente su tutto 'sto casino sta il nume tutelare della mia stanza: Chavo, il pupazzo a forma di pinguino obeso.
La prima volta che sentii parlare di questo tipo di pupazzetti fu quando un mio amico ne regalò uno alla sua fidanzata, dandogli anche questo nome, che era quello -se non ricordo male- anche di un wrestler. E -conoscendo questo mio amico- l'omonimia può essere spiegata solo così, in effetti. Le cose si complicarono quando il mio allora fidanzato mi regalò un pupazzo uguale: chiamare un pupazzo Chavo crea assonanze piuttosto curiose per chiunque abiti da abbastanza tempo in Veneto... (nel caso ve le spiego, eh).
Fatto sta che da allora in camera mia Chavo guarda benedicente la confusione che si accumula periodicamente sulla mia scrivania, il cui stato attuale è rappresentato abbastanza fedelmente dalla foto qui sotto. Mi piace pensare che mi stia incoraggiando a darmi una mossa a pulire questo macello.
O -meglio- questa è l'interpretazione meno folle del suo ruolo che mi viene in mente, ora come ora...
Chavo (a sinistra) osserva con attenzione la stesura di questo post. E approva.
Questa stanza è un caos unico. La libreria è piena di libri di diritto che dovrò rivendere, mettere in cantina o bruciare in un falò purificatore, ma comunque sostituire coi nuovi libri dei corsi di storia. I cassetti dei mobili sono tutti pieni di vecchie carte, vecchi giornali, vecchi cadaveri di oppositori politici di cui mi devo sbarazzare al più presto. Tra la scrivania e il letto fanno la spola, a seconda dell'uso dell'una o del'altro, quaderni di spartiti, manifestini elettorali, libri, scatole, raccoglitori...
Benedicente su tutto 'sto casino sta il nume tutelare della mia stanza: Chavo, il pupazzo a forma di pinguino obeso.
La prima volta che sentii parlare di questo tipo di pupazzetti fu quando un mio amico ne regalò uno alla sua fidanzata, dandogli anche questo nome, che era quello -se non ricordo male- anche di un wrestler. E -conoscendo questo mio amico- l'omonimia può essere spiegata solo così, in effetti. Le cose si complicarono quando il mio allora fidanzato mi regalò un pupazzo uguale: chiamare un pupazzo Chavo crea assonanze piuttosto curiose per chiunque abiti da abbastanza tempo in Veneto... (nel caso ve le spiego, eh).
Fatto sta che da allora in camera mia Chavo guarda benedicente la confusione che si accumula periodicamente sulla mia scrivania, il cui stato attuale è rappresentato abbastanza fedelmente dalla foto qui sotto. Mi piace pensare che mi stia incoraggiando a darmi una mossa a pulire questo macello.
O -meglio- questa è l'interpretazione meno folle del suo ruolo che mi viene in mente, ora come ora...
giovedì 26 febbraio 2009
E invece è vero!
Ieri sera, a cena da Alice, che è tornata a trovarci dall'Olanda, dove ora si è stabilita (troppe incise, troppe), il buon Fabio ha esposto in poche parole gli sviluppi della politica internazionale degli ultimi anni.
«Si dice che gli Stati Uniti giochino a Risiko. Sembra una frase fatta, e invece è vero... Questi poveretti avevano pescato la carta obiettivi "Distruggi le armate rosse". Dal momento che qualcuno le ha distrutte al posto loro, si sono ritrovati a dover realizzare la seconda parte dell'obiettivo, che -come tutti quelli che giocano a Risiko sanno bene- è "Conquista 24 territori".»
Zaùrdi ringraziamenti al buon Fabio per questa perla...
«Si dice che gli Stati Uniti giochino a Risiko. Sembra una frase fatta, e invece è vero... Questi poveretti avevano pescato la carta obiettivi "Distruggi le armate rosse". Dal momento che qualcuno le ha distrutte al posto loro, si sono ritrovati a dover realizzare la seconda parte dell'obiettivo, che -come tutti quelli che giocano a Risiko sanno bene- è "Conquista 24 territori".»
Zaùrdi ringraziamenti al buon Fabio per questa perla...
lunedì 23 febbraio 2009
Ah, le brutte abitudini...
Prima di tutto voglio rassicurarvi: sono vivo. E se si ignora una fastidiosissima tosse che mi piega letteralmente in due di tanto in tanto, sto pure benino, via.
Sono cominciati i corsi, comincio ad avere una routine di studio quasi normale e -come deve necessariamente accadere a chiunque canta, prima o poi- sto finalmente entrando pure io nel tunnel della propoli.
Tra tutte queste buone notizie, devo anche ammettere che sto cominciando a prendere delle abitudini brutte brutte brutte, come "L'Aperitivo Folle del Lunedì".
Sta di fatto che, per un concerto che dovrò fare a inizio aprile (di cui parlerò prossimamente), ho prove tutti i lunedì pomeriggio fino alle sette.
Ora, chi mi conosce sa bene che lasciare me e alcuni miei amici in centro liberi alle sette significa costringerci a prendere un aperitivo. Costringerci, dico.
Aggiungete che tra i miei compagni di bevute del lunedì sera ci sono c'è gente come Elisa/Irina o Mat/Tia, che già più volte hanno postato commenti in quest'Angolo, e capirete cosa succede in questi fantamitici momenti di puro delirio...
Salute!
Sono cominciati i corsi, comincio ad avere una routine di studio quasi normale e -come deve necessariamente accadere a chiunque canta, prima o poi- sto finalmente entrando pure io nel tunnel della propoli.
Tra tutte queste buone notizie, devo anche ammettere che sto cominciando a prendere delle abitudini brutte brutte brutte, come "L'Aperitivo Folle del Lunedì".
Sta di fatto che, per un concerto che dovrò fare a inizio aprile (di cui parlerò prossimamente), ho prove tutti i lunedì pomeriggio fino alle sette.
Ora, chi mi conosce sa bene che lasciare me e alcuni miei amici in centro liberi alle sette significa costringerci a prendere un aperitivo. Costringerci, dico.
Aggiungete che tra i miei compagni di bevute del lunedì sera ci sono c'è gente come Elisa/Irina o Mat/Tia, che già più volte hanno postato commenti in quest'Angolo, e capirete cosa succede in questi fantamitici momenti di puro delirio...
Salute!
lunedì 9 febbraio 2009
Fino a che punto?
Mentre il tempo passa e continuo a non trovare il tempo per scrivere sul blog, ma gli orari sono un po' cambiati da quando ho ricominciato con l'università e perciò è normale.
D'altra parte questa sera si è conclusa una vicenda che da tanti anni andava avanti e che oggi, a Udine, ha trovato il suo epilogo.
Purtroppo, anche se oggi si può dire chiusa la storia della sofferenza di una persona (e non mi sembra il caso di riportare la storia di nuovo per filo e per segno qui sul blog), resta di questi ultimi giorni un altro interrogativo, seppure quasi ignorato.
Il problema può sembrare tecnico, ma in realtà non lo è per nulla, perché riguarda uno dei principi ai quali facciamo di continuo riferimento.
Nel 1999 si è aperto un procedimento legale: si chiedeva ad un Tribunale di riconoscere ad una cittadina la possibilità di esercitare il diritto a non subire trattamenti medici contro la propria volontà, da tempo riconosciuto in Italia.
Dopo un lunghissimo iter giudiziario, con due decisioni della Corte di Cassazione, nel luglio del 2008 una Corte d'Appello riconosce che in questo caso esiste questo diritto, che deve poter essere esercitato.
Il caso è chiuso: si tratta una sentenza di un Tribunale italiano e come tale deve essere eseguita.
Il 6 febbraio del 2009, letteralmente all'ultimo momento il Consiglio dei Ministri scrive in fretta e furia un decreto che impedisca l'esecuzione di questa sentenza.
L'atto è di una gravità enorme: si stabilisce che una sentenza di un Tribunale italiano può essere cambiata a discrezione del Governo, buttando dalla finestra il principio della separazione dei poteri, uno dei cardini della democrazia.
Il potere di scrivere le leggi, quello di farle applicare e quello di amministrare la giustizia sono poteri che nelle democrazie occidentali sono nettamente separati, e così devono rimanere. Chiunque si celi dietro le false crociate per la difesa alla vita ignora (più o meno in buona fede) di che cosa si sia parlato, cosa si sia fatto in questi dieci anni di un calvario processuale che ha coinvolto tutti e tre i gradi di giudizio del nostro ordinamento, la Corte Costituzionale e perfino la Corte Europea dei Diritti dell'uomo. Si chiedeva se un cittadino italiano possa o meno rifiutare un trattamento medico che gli viene somministrato anche se a presentare la richiesta non può essere il paziente in prima persona, ma un suo congiunto, e anche se dalle cure somministrate dipende la sopravvivenza del paziente stesso. La corte ha risposto di sì, poste determinate condizioni. Non si è approvata una legge che autorizza l'eutanasia, non sono state date istruzioni agli ospedali da parte di un ministro: è stata emessa una sentenza, e gli altri due poteri dello stato non possono fare nulla per cambiarla.
Sfortunatamente, per il nostro Governo questo pare intollerabile e, convinto improvvisamente di "dover fare qualsiasi cosa per salvare una vita umana" (lamentandosi però prima di tutto del fatto che sia stata "resa impossibile l'azione del governo", alla fine di questa storia, tanto per rendere più evidente il vero interesse in gioco in questa vicenda), è arrivato a varare un decreto con lo scopo esplicito di impedire l'esecuzione di una sentenza, e con questo ha cercato di sconfinare in poteri che in un sistema che vuole dirsi democratico non gli spettano.
Di questi giorni rimarrà questo dubbio non nuovo, ma che si ripropone oggi in una luce molto inquietante: un Governo capace di pensare di aggredire gli altri poteri dello Stato allo scopo di riudurre al suo volere perfino un singolo procedimento giudiziario e capace di mascherare tutto come una crociata della "cultura della vita" davante a quale dei principi che sono posti a fondamento della nostra democrazia accetterà di fermarsi, se mai accetterà di fermarsi?
Link:
Zagrebelsky, G.: "Il veleno nichilista che anima il regime" - Repubblica online
Rodotà, S: "Lo tsunami costituzionale" - Repubblica online
D'altra parte questa sera si è conclusa una vicenda che da tanti anni andava avanti e che oggi, a Udine, ha trovato il suo epilogo.
Purtroppo, anche se oggi si può dire chiusa la storia della sofferenza di una persona (e non mi sembra il caso di riportare la storia di nuovo per filo e per segno qui sul blog), resta di questi ultimi giorni un altro interrogativo, seppure quasi ignorato.
Il problema può sembrare tecnico, ma in realtà non lo è per nulla, perché riguarda uno dei principi ai quali facciamo di continuo riferimento.
Nel 1999 si è aperto un procedimento legale: si chiedeva ad un Tribunale di riconoscere ad una cittadina la possibilità di esercitare il diritto a non subire trattamenti medici contro la propria volontà, da tempo riconosciuto in Italia.
Dopo un lunghissimo iter giudiziario, con due decisioni della Corte di Cassazione, nel luglio del 2008 una Corte d'Appello riconosce che in questo caso esiste questo diritto, che deve poter essere esercitato.
Il caso è chiuso: si tratta una sentenza di un Tribunale italiano e come tale deve essere eseguita.
Il 6 febbraio del 2009, letteralmente all'ultimo momento il Consiglio dei Ministri scrive in fretta e furia un decreto che impedisca l'esecuzione di questa sentenza.
L'atto è di una gravità enorme: si stabilisce che una sentenza di un Tribunale italiano può essere cambiata a discrezione del Governo, buttando dalla finestra il principio della separazione dei poteri, uno dei cardini della democrazia.
Il potere di scrivere le leggi, quello di farle applicare e quello di amministrare la giustizia sono poteri che nelle democrazie occidentali sono nettamente separati, e così devono rimanere. Chiunque si celi dietro le false crociate per la difesa alla vita ignora (più o meno in buona fede) di che cosa si sia parlato, cosa si sia fatto in questi dieci anni di un calvario processuale che ha coinvolto tutti e tre i gradi di giudizio del nostro ordinamento, la Corte Costituzionale e perfino la Corte Europea dei Diritti dell'uomo. Si chiedeva se un cittadino italiano possa o meno rifiutare un trattamento medico che gli viene somministrato anche se a presentare la richiesta non può essere il paziente in prima persona, ma un suo congiunto, e anche se dalle cure somministrate dipende la sopravvivenza del paziente stesso. La corte ha risposto di sì, poste determinate condizioni. Non si è approvata una legge che autorizza l'eutanasia, non sono state date istruzioni agli ospedali da parte di un ministro: è stata emessa una sentenza, e gli altri due poteri dello stato non possono fare nulla per cambiarla.
Sfortunatamente, per il nostro Governo questo pare intollerabile e, convinto improvvisamente di "dover fare qualsiasi cosa per salvare una vita umana" (lamentandosi però prima di tutto del fatto che sia stata "resa impossibile l'azione del governo", alla fine di questa storia, tanto per rendere più evidente il vero interesse in gioco in questa vicenda), è arrivato a varare un decreto con lo scopo esplicito di impedire l'esecuzione di una sentenza, e con questo ha cercato di sconfinare in poteri che in un sistema che vuole dirsi democratico non gli spettano.
Di questi giorni rimarrà questo dubbio non nuovo, ma che si ripropone oggi in una luce molto inquietante: un Governo capace di pensare di aggredire gli altri poteri dello Stato allo scopo di riudurre al suo volere perfino un singolo procedimento giudiziario e capace di mascherare tutto come una crociata della "cultura della vita" davante a quale dei principi che sono posti a fondamento della nostra democrazia accetterà di fermarsi, se mai accetterà di fermarsi?
Link:
Zagrebelsky, G.: "Il veleno nichilista che anima il regime" - Repubblica online
Rodotà, S: "Lo tsunami costituzionale" - Repubblica online
martedì 27 gennaio 2009
Zaùrdi auguri!
Ebbene sì, son proprio 26! Il Laido, degno compagno di avventure (e di disavventure) dello Zaùrdo compie oggi 26 anni!
Tanto per dire come stavamo ridotti a poche ore dallo storico momento, ieri sera verso una cert'ora, pubblico questo breve scambio di battute:
Laido: Tu che avevi in mente per stasera?
Zaùrdo: Non so... alcol?
Laido: No...
Zaùrdo: E allora cosa proponi di fare?
[breve pausa]
Laido: Alcol...
Zaùrdo: Non ho capito, vuoi fare alcol? Vuoi bere o produrre alcol?
[seconda breve pausa]
Laido: Pulire con l'alcol non si può?
...ah, e tutto questo accadeva prima della birra, ovviamente...
Tanto per dire come stavamo ridotti a poche ore dallo storico momento, ieri sera verso una cert'ora, pubblico questo breve scambio di battute:
Laido: Tu che avevi in mente per stasera?
Zaùrdo: Non so... alcol?
Laido: No...
Zaùrdo: E allora cosa proponi di fare?
[breve pausa]
Laido: Alcol...
Zaùrdo: Non ho capito, vuoi fare alcol? Vuoi bere o produrre alcol?
[seconda breve pausa]
Laido: Pulire con l'alcol non si può?
...ah, e tutto questo accadeva prima della birra, ovviamente...
lunedì 26 gennaio 2009
Ultimo giorno
È fatta!
Oggi è l'ultimo giorno della mia vita in cui mi definisco studente di giurisprudenza.
Laureato? Tzè! Io? Ma stiamo scherzando?
Il fatto è che domani mattina comincerò la gimcana burocratica che mi porterà ad essere iscritto a storia. Si spera il prima possibile.
Mia guida nei meandri di San Giovanni in Monte sarà il buon vecchio Guriuz (che spero mi consiglierà anche dei modi per rimorchiare in facoltà, visto il suo successo). Miei "nuovi compagni di strada" (oggi mi sento retorico), alcuni inquietanti soggetti teneramente ribattezzatisi "i Renegade", compagni di corso del Guriuz ormai da tempo, e di cui farò ovviamente su queste zaùrde pagine...
Domattina, ad ogni modo, ho un appuntamento con una prof che mi ha invitato alle nove nel suo ufficio con le parole "l'aspetto". Niente "saluti" o "arrivederci", "l'aspetto".
Come sempre, mi viene da dire: "I have paura!"
Oggi è l'ultimo giorno della mia vita in cui mi definisco studente di giurisprudenza.
Laureato? Tzè! Io? Ma stiamo scherzando?
Il fatto è che domani mattina comincerò la gimcana burocratica che mi porterà ad essere iscritto a storia. Si spera il prima possibile.
Mia guida nei meandri di San Giovanni in Monte sarà il buon vecchio Guriuz (che spero mi consiglierà anche dei modi per rimorchiare in facoltà, visto il suo successo). Miei "nuovi compagni di strada" (oggi mi sento retorico), alcuni inquietanti soggetti teneramente ribattezzatisi "i Renegade", compagni di corso del Guriuz ormai da tempo, e di cui farò ovviamente su queste zaùrde pagine...
Domattina, ad ogni modo, ho un appuntamento con una prof che mi ha invitato alle nove nel suo ufficio con le parole "l'aspetto". Niente "saluti" o "arrivederci", "l'aspetto".
Come sempre, mi viene da dire: "I have paura!"
lunedì 19 gennaio 2009
Anno nuovo, template nuovo!
Eccomi qua!
No, non sono stato chiuso in manicomio dopo l'ultimo post, ho solo avuto un po' da fare.
In effetti ho ancora un bel po' da fare, come prendere un treno domattina (ehm... no, stamattina, oramai), ma di questo vi racconterò con calma un'altra volta, quando avrò tempo di spiegarvi perché io sia riuscito a trovare un'insegnante di canto texana che sta a Cesena.
O come fare un sacco di cambiamenti, grandi o piccoli, tra cui anche un template nuovo di pacca che mi è costato diversi quarti d'ora di sudore della fronte.
Ora è mostruosamente tardi e mi sa che mi dovrò buttare a letto, ma colgo l'occasione per dire due cose:
1) sì, sì, tranquilli: la foto di base dell'header sarà cambiata presto;
2) ma funziona anche su internet explorer, 'sto benedetto template? Mah, speriamo...
No, non sono stato chiuso in manicomio dopo l'ultimo post, ho solo avuto un po' da fare.
In effetti ho ancora un bel po' da fare, come prendere un treno domattina (ehm... no, stamattina, oramai), ma di questo vi racconterò con calma un'altra volta, quando avrò tempo di spiegarvi perché io sia riuscito a trovare un'insegnante di canto texana che sta a Cesena.
O come fare un sacco di cambiamenti, grandi o piccoli, tra cui anche un template nuovo di pacca che mi è costato diversi quarti d'ora di sudore della fronte.
Ora è mostruosamente tardi e mi sa che mi dovrò buttare a letto, ma colgo l'occasione per dire due cose:
1) sì, sì, tranquilli: la foto di base dell'header sarà cambiata presto;
2) ma funziona anche su internet explorer, 'sto benedetto template? Mah, speriamo...
venerdì 9 gennaio 2009
2009!
Buon anno zaùrdo!
Oddio, sono passati già i primi dieci giorni del 2009, ma buon anno comunque!
Il duemilanove... ci pensavo un paio di giorni fa proprio sulla porta di casa, uscendo... che anno inutile...
Mi spiego: questo nuovo anno appena cominciato, anche a vederlo scritto, colpisce poco l'immaginazione, è un po' inutile. Sarà che non è per niente una cifra tonda... sarà che la fantascienza un po' l'ha snobbato (c'è il 1999, il 2001, perfino il 2019, ma il 2009 non mi pare proprio)... sarà che non è nemmeno l'ultimo degli "anni Duemila", dato che gli "anni Dieci" cominceranno nel 2011... insomma, il povero 2009 ha l'aria del povero sfigato messo in un angolo lì, solo soletto. Per questo, e a causa della mia tendenza a simpatizzare con cose/persone/unità di misura di tempo trattate un po' male dalle loro simili, ho deciso che questo 2009 mi sta simpatico, e che per me sarà un grande anno, in cui farò un casino di cose belle e molto soddisfacenti.
Sì, ho dei problemi.
Specie quando sono proprio sulla porta di casa, uscendo.
Oddio, sono passati già i primi dieci giorni del 2009, ma buon anno comunque!
Il duemilanove... ci pensavo un paio di giorni fa proprio sulla porta di casa, uscendo... che anno inutile...
Mi spiego: questo nuovo anno appena cominciato, anche a vederlo scritto, colpisce poco l'immaginazione, è un po' inutile. Sarà che non è per niente una cifra tonda... sarà che la fantascienza un po' l'ha snobbato (c'è il 1999, il 2001, perfino il 2019, ma il 2009 non mi pare proprio)... sarà che non è nemmeno l'ultimo degli "anni Duemila", dato che gli "anni Dieci" cominceranno nel 2011... insomma, il povero 2009 ha l'aria del povero sfigato messo in un angolo lì, solo soletto. Per questo, e a causa della mia tendenza a simpatizzare con cose/persone/unità di misura di tempo trattate un po' male dalle loro simili, ho deciso che questo 2009 mi sta simpatico, e che per me sarà un grande anno, in cui farò un casino di cose belle e molto soddisfacenti.
Sì, ho dei problemi.
Specie quando sono proprio sulla porta di casa, uscendo.
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