lunedì 2 marzo 2009

Andiam, andiam...

...andiamo a riordinar!
Questa stanza è un caos unico. La libreria è piena di libri di diritto che dovrò rivendere, mettere in cantina o bruciare in un falò purificatore, ma comunque sostituire coi nuovi libri dei corsi di storia. I cassetti dei mobili sono tutti pieni di vecchie carte, vecchi giornali, vecchi cadaveri di oppositori politici di cui mi devo sbarazzare al più presto. Tra la scrivania e il letto fanno la spola, a seconda dell'uso dell'una o del'altro, quaderni di spartiti, manifestini elettorali, libri, scatole, raccoglitori...
Benedicente su tutto 'sto casino sta il nume tutelare della mia stanza: Chavo, il pupazzo a forma di pinguino obeso.
La prima volta che sentii parlare di questo tipo di pupazzetti fu quando un mio amico ne regalò uno alla sua fidanzata, dandogli anche questo nome, che era quello -se non ricordo male- anche di un wrestler. E -conoscendo questo mio amico- l'omonimia può essere spiegata solo così, in effetti. Le cose si complicarono quando il mio allora fidanzato mi regalò un pupazzo uguale: chiamare un pupazzo Chavo crea assonanze piuttosto curiose per chiunque abiti da abbastanza tempo in Veneto... (nel caso ve le spiego, eh).
Fatto sta che da allora in camera mia Chavo guarda benedicente la confusione che si accumula periodicamente sulla mia scrivania, il cui stato attuale è rappresentato abbastanza fedelmente dalla foto qui sotto. Mi piace pensare che mi stia incoraggiando a darmi una mossa a pulire questo macello.
O -meglio- questa è l'interpretazione meno folle del suo ruolo che mi viene in mente, ora come ora...

Chavo (a sinistra) osserva con attenzione la stesura di questo post. E approva.