giovedì 21 agosto 2008

Oslo

Un attimo, un attimo... voi come pronuncerete il titolo di questo post? Immagino che lo fareste come lo faccio io, con due belle O aperte e una S presa di peso da "presa" o da "peso" (o da "rosa", come si dice di solito per intendersi).
I norvegesi, invece, preferiscono dire il nome della propria capitale con due O chiuse il più possibile, una S estremamente sonora, decorando il nome della propria capitale con una bella pausa nel bel mezzo della parola, cosicché, se dovessi trascriverla, mi verrebbe da scrivere Óss-Ló.
Appena ho aperto gli occhi, in un fantozziano scompartimento cuccette del treno notturno svedese che mi portava fin lì da Malmö, è stata la voce stridula della capotreno a farmene rendere conto. Per poco non sono scoppiato a ridere, solo per il modo con cui pronunciava la parola "Oslo". Questo per farvi capire in che stato ero, dopo una notte in treno.

Segue una foto del vecchio castello di Oslo (sì, Oslo ha un castello, anzi due) (e uno è pure vecchio), visto dalla zona del municipio, in riva al mare...