mercoledì 30 gennaio 2008

Cambiamenti...

Premessa: avevo pensato di scrivere qualcusa sulla crisi di governo, ma Mattia ha trovato parole molto più adatte, perciò vi rimando al suo post.

Forse non ve ne siete accorti, ma il mio blog è leggermente cambiato. Dato che tra tutte le pagine che ho aperte in giro per il web non c'era finora nemmeno un minimo collegamento, ho pensato di mettere finalmente assieme il mio blog, il mio myspace e la mia pagina su Flickr attraverso una pratica barra di link in alto a destra in questa pagina...

Un altro cambiamento, forse, potrà essere messo presto in cantiere, quando avrò risposto alla domanda: cosa faccio della versione tedesca del mio blog, messa in cantiere a dicembre, ma mai partita veramente. Le opzioni per uscire da questa incresciosa situazione sono tre: 1) Cominciare a tradurre i post in tedesco, mentre li scrivo, e smetterla di fare tante storie; 2) Tradurre il blog sì, ma magari in una lingua che non mi richieda tanto tempo e sbattimento come il tedesco, magari in inglese; 3) Come scriveva Adams, «semplicemente fuggire nel bosco e vivere per un anno su un albero senza parlare con nessuno», magari chiudendo il blog tedesco, prima.
Ebbene, per sapere cosa ne pensate anche voi, per provare una nuova funzionalità di blogspot, e anche per fare un po' il telesburan ed merda (che non guasta mai), metto online insieme a questo post anche un sondaggio a cui potete partecipare tutti (già mi immagino un mare di internauti in fila per votare, ma vabbe'...) e dare così la vostra risposta al quesito (sostanzialmente superfluo, come sempre).

mercoledì 23 gennaio 2008

Una domanda sorge spontanea...

Dopo che il dibattito sulla legge elettorale è approdato finalmente alla conclusione che bisognerà prima o poi imporre uno sbarramento (esplicito o implicito che sia), perché non si può continuare ad avere un sistema come quello descritto dal Porcellum, che ha permesso a partiti che avevano ottenuto percentuali ridicole intorno l'1,5% dei voti di entrare in Parlamento,

dopo che Veltroni ha perso una buona occasione di stare zitto, nell'interesse della maggioranza, e quindi del Governo, dicendo che «Il PD correrà da solo alle prossime elezioni, quale che sia la legge elettorale» (che -per carità- è una cosa condivisibile, ma è stata detta nel modo sbagliato e nel momento sbagliato),

dopo che una bufera ha travolto non solo la famiglia del ministro della Giustizia, ma anche tutto il suo partito (che, fa notare Marco Travaglio sul blog di Beppe Grillo, è la stessa cosa),

Mastella, che è stato ministro della Giustizia, prima che le inchieste della magistratura falcidiassero il suo partito, mettendolo in una posizione oggettivamente insostenibile, che è leader di un partito che si è garantito la sopravvivenza in Parlamento grazie all'assurda pratica di costruire coalzioni di governo prima del voto, partito che oltre tutto è entrato in Parlamento grazie al Porcellum, proprio con l'1,5% circa dei voti si sfila da questa maggioranza e passa all'opposizione, mettendo Prodi in una posizione tutt'altro che piacevole.

A questo punto, una domanda sorge spontanea: «Ma cosa v'aspettavate?»

Questa situazione è semplicemente diretta conseguenza del dibattito degli ultimi mesi, al punto che sembra veramente cercata col lanternino: Mastella, con la minaccia per sé e il proprio partito di non poter entrare nella prossima legislatura, con la paura di non essere più necessario per gli equilibri della maggioranza (quale che essa sia), col fiato delle Procure sul collo (che, per inciso, è il colmo, per il ministro della Giustizia), cos'altro avrebbe mai potuto fare, se non questo, secondo voi?

Quello che non capisco è Prodi, che si dichiara ottimista, e che al massimo accetta di chiudere la propria esperienza di Governo a Palazzo Madama, perché è dal Parlamento che sono decise le sorti del Governo, e non «dalle agenzie di stampa né dai dibattiti televisivi».
Cioè, il ragionamento diu per sé è impeccabile, ma ha un difetto di logica di fondo.
È vero che non c'è ancora giuridicamente una crisi, perché il Presidente del Consiglio non si è dimesso, e perché il Parlamento non gli ha fatto mancare la fiducia con un voto. Ma la situazione è ormai irrimediabilmente compromessa, e i numeri parlano chiaro: se alla Camera, per via dell'orribile stortura del premio di maggioranza, non dovrebbero oggi pomeriggio esserci problemi, al Senato i numeri semplicemente non ci sono: nel migliore dei casi (un caso molto teorico, prossimo al miracoloso), ci si potrebbe attestare al massimo su un 160 a 160, insufficiente per confermare la fiducia a Prodi, e tutto a causa non delle agenzie di stampa e nemmeno dei dibattiti televisivi, ma di un Partito che in Parlamento c'è già. Se la crisi parlamentare giuridicamente ancora non c'è, è solo questione di tempo, e a questo punto sarebbe forse più consigliabile per il Presidente del Consiglio rassegnare le dimissioni e aprire personalmente la crisi, senza aspettare un voto contrario in Parlamento.
E l'inevitabile disperata caccia al voto, cercando compromessi ancora più al ribasso.

domenica 20 gennaio 2008

Isolati!

Mi scuso per la temporanea inattività del blog, ma da giovedì sera quasi tutti gli studentati di Costanza sono senza internet.
Appena il segnale tornerà, ricomincerò con i post...

giovedì 17 gennaio 2008

Tortellini-Abend!


Ieri sera abbiamo finalmente mangiato i tortellini originali delle Sfogline di Bologna.
Lo so, come novità non è eccezionale, ma, per chi come me ora abita in Germania, una cosa del genere diventa subito una specie di festività religiosa...
Non so che altro dire... se non sbav!
Ah, culinarie nostalgie di casa...
(Nella foto, la scatola da viaggio dei tortellini: parte della preparazione è anche il fare scena, ovviamente)

lunedì 14 gennaio 2008

Weekend con conseguente autocritica

Ebbene sì, su Basilea mi ero sbagliato!
Me la sono sempre immaginata una città triste, grigia, anche perché ci sono passato poche volte, per poco tempo, ed evitando accuratamente il centro... e anche per questa idea che mi ero fatto ho aspettato tanto per andarla a vedere per bene.
La prima cosa che mi ha accolto, e su cui vorrei scrivere due righe, è l'allucinante piazza davanti alla stazione, Centralbahnplatz (sì, "Central" con la c) (non chiedetemi perché). La cosa particolare subito fuori dalla stazione è il gran numero di capolinea dei tram messi proprio nel bel mezzo della piazza, rendendola un labirinto di rotaie che s'incrociano, si dividono, s'incontrano... un caos assurdo... e dal momento che i tram funzionano, e, quando vanno, vanno (i corsivi sono diretti a Bologna, sperando in un effetto subliminale), il problema dell'attraversare la piazza è evitare di essere maciullati, problema che è valso diversi anni fa alla piazza il nome (dato da me e da Valentina) di "Piazza Indiana Jones".
Sopravvissuto alla piazza senza perdere arti, ho potuto finalmente vedere la città, e c'è da dire che è molto meglio di quanto pensassi, anche se ha alcune particolarità che in effetti lasciano perplessi.
Nelle città non troppo grandi che si trovano su un fiume, genericamente è facile orientarsi, seguendo le altimetrie: se c'è una pendenza abbastanza decisa, il fiume è più o meno in quella direzione, verso il basso. Ci possono essere molte eccezioni, ma spesso funziona così, a grandi linee. Basilea no. Per costruirla hanno scelto il punto dove le rive del fiume erano più ripide, con la conseguenza che, per arrivare dal cuore del centro della città al Reno, bisogna salire, e pure un bel po', per poi scendere di colpo.
Altra cosa particolare è che, come Bologna, a lungo Basilea è stata chiusa da una cerchia di mura molto più grande delle sue reali necessità, e perciò, unendo sulla carta le porte della città, sembra di essere in una metropoli. Poi però si guarda quello che veramente è il centro, e ci si accorge che è piuttosto piccolo.
Particolari a Basilea sono anche i musei, come la Fondazione Beyeler, con la sua collezione di opere del XIX e XX Sec. di autori come Monet, van Gogh, Picasso e altri, il tutto in una sede costruita da Renzo Piano, un po' fuori città... oddio, un po', diciamo proprio molto fuori città, circa a mezz'ora di tram dal centro, ma ne vale decisamente la pena. Tra parentesi, dal 27 gennaio al 15 maggio c'è una mostra su Pollock, proprio alla Beyeler.
Un altro museo che merita di essere citato è il Tinguely Museum, dedicato all'artista svizzero Jean Tinguely, noto per le sue statue in movimento: sculture costituite da meccanismi con ruote, cinghie, motori elettrici, lampadine, e che sono proprio state realizzate espressamente per muoversi. Vengono esposte con un interruttore a pedale, che bisogna proprio premere, per mettere in moto e poter così osservare per bene e cercare di capire queste sculture (e dico: cercare). Inutile dire che il Tinguely Museum (nella sede progettata da Mario Botta) (e che, come tutti i lavori di Botta, è riconoscibile a chilometri di distanza) è un posto piuttosto strano, e contemporaneamente uno dei musei più visitati dai bambini, in città (aveste visto come si divertivano a fare muovere tutte le opere, in un tripudio di suoni meccanici).
Mi rendo conto di aver scritto l'ennesimo post-fiume, perciò cercherò di alleggerirlo con una foto che ben disponga alla lettura, e vado a prepararmi alle prove del coro.
Ad ogni modo, ora che ho cominciato a conoscerla un po' meglio, ho intenzione di fare qualche salto a Basilea, di tanto in tanto...

mercoledì 9 gennaio 2008

Si sgobba sì, ma si gobba hi tech!

Stasera ho avuto il primo contatto/impatto con la palestra dell'università, e sinceramente pensavo mi aspettasse una normalissima palestra, come tutte le altre, un normalissimo primo allenamento in palestra, un normalissimo ecc. ecc. ecc....
Ah, no, mi correggo: il normalissimo ecc. ecc. ecc. c'era.
Prima cosa particolare, che in realtà mi ha un attimo spiazzato, era stata l'esigenza burocratica di prendere un appuntamento a novembre per venire in palestra in gennaio.
Mooolto elastico. Spero di aver compilato tutti i documenti d'iscrizione per bene, altrimenti non oso immaginare le conseguenze... mi faranno iscrivere daccapo, senza passare per il Via...

Ad ogni modo, stasera sono arrivato all'appuntamento, mi sono cambiato (qui si inserisce il normalissimo ecc. ecc. ecc.) (ve l'avevo detto, che c'era) (e tralascerò le osservazioni sullo spogliatoio, per ora, anche se so che deluderò qualche lettore/ice), mi sono presentato al banco e consegnato nelle mani della mia aguzz... ehm... di una ragazza alta-crucca-gentile-sorridente, lì apposta per guidarmi attraverso le meraviglie della palestra.
Dettagliuccio non da poco: qui è tutto gestito a computer attraverso la tessera d'iscrizione, perciò per prima cosa la ragazza alta-crucca-gentile-sorridente ha raccolto i miei dati, facendomi pure una foto, per andare sul sicuro.
Dopo le domande di rito, il controllo del peso, e una massacrante pedalata così, tanto per soffrire gratuitamente, siamo passati ad una specie di controllo medico, fatto direttamente alle macchine, e a quel punto la ragazza alta-crucca-gentile-sorridente mi ha spiegato a cosa serve effettivamente la tessera: dentro sono memorizzati non solo i miei dati, ma anche il mio allenamento, quali macchine devo usare, con quali pesi, per quante serie e quante ripetizioni.
Con tanto di spie di valutazione del movimento che faccio e della sua efficienza: se non faccio il movimento giusto, la ripetizione non mi viene contata.
E anche in quel caso non voglio sapere cosa succede... forse la ragazza alta-crucca-gentile-sorridente mi prende e mi chiude direttamente dentro la prigione del Monopoli...

Dalla prossima settimana, comunque, sarò dentro quella specie di sala torture hi tech con una certa frequenza, perciò... I have paura!

domenica 6 gennaio 2008

Si ricomincia!

Dall'altro ieri sono tornato a Costanza e domani ricominciano tutte le normali attività, con tre buoni propositi. Prima di tutto, devo darmi da fare per andare alla palestra dell'università (economica, ma un po' troppo complicata, nella sua organizzazione... leggi: si naviga su un bel po' di carta, prima di esserci davvero iscritti). In secondo luogo, devo cominciare a decorare i muri di questa stanza, che finora sono sempre stati bianchi, e abbastanza anonimi. Terza cosa (che in realtà ho già cominciato): tenere più in ordine questa stanza... sono tornato a Costanza con tre quarti d'ora di ritardo (grazie, Cisalpino!), e mi sono sentito male quasi fisicamente.
Per il resto, sto cercando di capire esattamente quanto tempo ho per la preparazione della Klausur di Europarecht, sperando sia qualcosa di fattibile (e a sentire come parla il professore a lezione, direi di no).
E domani rivedrò tutti i miei amici che finora non sono riuscito a ritrovare qui a Costanza, finalmente! Non vedo l'ora di cominciare quella rassicurante routine fatta di piatti misteriosi della mensa, di autobus mutanti, di snervanti chattate via msn con mio padre che mi chiede soltanto "novità?", insomma la mia vita qui a Costanza...

martedì 1 gennaio 2008

Anch'a 'mme!

Ed ecco che è cominciato anche il 2008...
Oddio, non benissimo, va detto: ho festeggiato il capodanno in una specie di simildiscoteca casalinga che mi ha lasciato piuttosto perplesso.
Mentre brindavo nella cucina di casa mia a Bologna, coi miei genitori, mia sorella, i miei zii e cugini, il Laido e la sua fidanzata, tra tutti gli auguri gridati qua e là, ho raccolto "prima la frase dell'anno 2008": la prima frase diversa da "auguri" e da "buon anno" che ho sentito, e che dovrà trovare un'interpretazione durante quest'anno.
Se l'anno scorso il padrone di casa della festa gridò "Non sul divano!", quest'anno l'autrice è mia cugina (7 anni tra pochi giorni) (caspita! sono vecchio!), che, prendendosi un bicchiere, si è messa in mezzo a tutti strillando "Anch'a 'mme!". Che senso dovremo dare a questa frase, nei prossimi 12 mesi?
Auguri a tutti di buon anno dallo Zaùrdo!