sabato 8 dicembre 2007

Festa di Natale!

Avvertenza: Quasi tutto quello che scrivo in questo post è comprensibile per tutti.
Alcuni riferimenti sono però scritti per i miei compagni di coro, e difficilmente possono essere colti da altri.
Altri riferimenti poi sono lanciati ai pochi che, come me, sono reduci dell'esperienza del coro del mio liceo.
Chiedo scusa agli altri, ma parlando di coro, è quasi inevitabile...
Ieri sera c'è stata la festa di Natale del Konstanzer Kammerchor, una cena in un bel ristorante sul Reno. "Sarà un'occasione per conoscere un po' meglio gli altri coristi, con cui non ho ancora scambiato due parole", mi sono detto, e infatti è capitata alla mia destra una dei tre con cui avevo già un po' parlato e che conoscevo un po' meglio. Pazienza. Anche lei, ovviamente, ha una sua particolarità (del resto, come diceva Silvano: "qui c'è la buca..."): dal momento che lavora come traduttrice e interprete, parla tedesco in un modo estremamente semplice da seguire, ma d'altra parte ha l'intonazione e l'espressività nel parlare di un messaggio registrato. Un po' come parlare con la voce che vi dice "Vodafone, messaggio gratuito...", ma senza tutto quell'entusiasmo.
Alla mia sinistra, un'altra corista delle due o tre che già conosco (e te pareva), che c'ha presentato il suo compagno, un direttore di coro. E la conversazione si è fermata qui. Unico suo coinvolgimento nei discorsi del nostro lato del tavolo è stata una domanda rivolta dalla corista alla mia destra sulla didattica musicale in ambito corale, domanda che peraltro l'ha colto completamente in contropiede.

Altra cosa che ho notato durante alla serata, è stata che l'età media del KonnKammCho è in effetti un po' più alta di quanto pensassi: sono il penultimo per anzianità in un coro che sta su una media di 40-45 anni d'età... alcuni coristi tra loro si danno del lei... molti hanno fatto esperienza in diversi cori, anche d'altre città...
E poi una cosa curiosa: comincio col dire che tutti i coristi sono tedeschi, in questo coro, ma pochi sono di Costanza, dato che la maggior parte vive nei dintorni: Wallhausen, Radolfzell, Stockach...
Fin qui tutto regolare, non è questa la cosa curiosa, visto che conosciamo qualcuno che viene da Signa a Borgo Panigale due volte la settimana... Il fatto è che diversi coristi abitano da anni nei paesini a sud di Costanza, e cioè in Svizzera, eppure nel coro ci sono sempre solo tedeschi. Non c'è nemmeno uno svizzero. Vabbe', non c'era fino a due mesi fa.

Poi, come ogni cena col coro, ovviamente s'è cominciato a cantare.
Problema: questi hanno un repertorio "da festa" che ovviamente non posso conoscere, e infatti si sono buttati in canti ora goliardici ora vagamente sul nostalgico/funereo che io non avevo mai sentito. E per fortuna hanno portato le parti, così almeno ho potuto buttare l'occhio sulle pagine del libretto che mi hanno messo davanti, cercando di seguirli in letture a prima vista che cercavo d'improvvisate senza un minimo di vergogna per me stesso. D'altra parte si staccavano tempi che sfioravano l'olimpico.

Alla fine, uno dopo l'altro, il coro ha inanellato una serie di evergreen del Gaudeamus come "Belle qui tiens ma vie", "Abschied vom Walde" e a quel punto mi sono finalmente lanciato... quanti ricordi... aria di casa... una bella sorpresa, davvero. Ancora un po' e avrei proposto uno "Shto mi e milo"...

Ah, per chi me lo chiedesse: sì, quella nella foto è proprio la sala dove abbiamo fatto la festa.