Ieri mattina a Berna è successo qualcosa di assolutamente imprevedibile.
Come ricorderete in un post che ho scritto qualche giorno fa, all'inizio di dicembre doveva avvenire da parte delle Camere riunite l'elezione dei sette membri del Consiglio Federale.
La prassi costituzionale vuole che tutti i Consiglieri Federali che si ricandidino vengano riconfermati.
Ora, tutti i Consiglieri eletti per il mandato 2004-2007 si sono ricandidati, perciò per tutti era prevista una rielezione indolore, quasi scontata. E ancor più per scontata era data la rielezione di Christoph Blocher. Politicamente si è presentato "in una botte di ferro": Consigliere uscente ricandidato, perciò già tacitamente rieletto, appoggiato nella rielezione dal partito di maggioranza relativa, la SVP|UDC, e addirittura considerato nello stesso partito "l'uomo forte", il leader intorno cui fare quadrato, o almeno sostenuto dalla maggioranza dell'apparato del partito stesso.
E invece no: non è stato rieletto, 115 voti contro 125, andati questi ultimi comunque alla SVP|UDC, sempre per onorare il principio dell'accordo parlamentare per un esecutivo di coalizione, ma ad Eveline Widmer-Schlumpf.
Il nome non dice niente neanche a me, ma equivale ad un terremoto nella solitamente sonnolenta politica svizzera: la Widmer-Schlumpf è grigionese, e fa parte di un'ala dissidente del partito, su posizioni meno estreme (anche se è sempre la SVP|UDC), che ha base nei Grigioni nel Cantone di Berna, da dove viene l'altro Consigliere di quel partito, Samuel Schmid, rieletto regolarmente. Blocher, invece è zurighese, e ha alle spalle il resto dell'apparato di partito a livello federale.
Subito perciò è scoppiata la polemica: la SVP|UDC zurighese, rappresentante la maggioranza del partito su base federale, ha chiesto espressamente che uno dei due eletti rinunciasse alla poltrona, per giungere ad un'elezione suppletiva per rimettere Blocher a forza dentro al Consiglio Federale, e in pratica ha fatto capire alla Widmer-Schlumpf che una rinuncia alla carica a cui era stata eletta sarebbe stata molto bene accetta; d'altra parte la nutrita minoranza bernese/grigionese dello stesso partito ha fatto intendere che non aveva intenzione di rinunciare a nessuno dei due Consiglieri eletti, invitando la stessa Widmer-Schlumpf ad accettare il voto dell'Assemblea.
Con questo dubbio, hanno mandato la neoeletta a dormire, e a pensare se rispettare le richieste del partito a livello federale e farsi da parte, oppure accettare l'incarico.
Alla fine questa mattina è arrivata la notizia dell'accettazione dell'incarico, cosa che porterà conseguenze imprevedibili per la politica svizzera.
Ma ormai ci stiamo facendo il callo.