Gli animali, in quest'anno passato in Germania, non sono stati per nulla personaggi secondari, perciò mi son detto che, anche se ho il cervello per metà già a letto, un post dedicato agli animali di Costanza andava scritto.
Per inciso, lo so che state ancora pensando che, per quanto ne sapete, metà del mio cervello è sempre e a letto. Vorrà dire che intendevo metà della metà.
I corvi - Costanza è piena di corvi. Come poi tutte le città che mi è capitato di vedere a nord delle Alpi, del resto. Ora, per carità, non lo dico per lamentarmi, mi piacciono gli animali... ma i corvi di qui sono enormi, delle specie di piccoli aerei da turismo neri, armati di becco. Li si vede nel parco di fronte alla Gebhardskirche, a gruppi di dieci o quindici, aggirarsi nell'erba consapevoli di essere diventati padroni dello spiazzo da diversi anni, forti come sono del numero e della stazza. Fossi un cane di taglia medio-piccola, avrei paura ad avvicinarmi a quel prato, giuro.
Le papere - Siamo su un lago, perciò è ovvio che ci siano le papere, che ci volete fare? La cosa buffa è che le papere del Lago di Costanza hanno ormai passato anni e anni a mangiare pezzetti di pane buttati dai turisti (anche se sospetto che alcune abbiano imparato dai corvi e abbiano cominciato a mangiare i turisti), al punto che ormai si sono perfettamente integrate con la città e i suoi ritmi. Due papere veninvano addirittura a dormire sotto casa nostra, ad una certa distanza dal lago e dal Reno, tra i condomini di Petershausen.
Le Nonnepapere - Più volte io, Kle, Anna ed altri disinteressatissimi osservatori (proprio disinteressatisssssssssimi) ci siamo posti il problema del perché i ragazzi tedeschi più sono gnocchi, più stanno con ragazzine dall'aria sciocca, tutte minutine-biondine-vestiteperbenino e soprattutto con una odiosa vocetta flebile, tutte sempre impeccabili, tutte casaechiesa, tutte impegnate nelle decine di attività del paesino da cui vengono (e che ricorda il paesino stereotipato svizzero di qualche tempo fa). In questi mesi ci siamo anche occupati però di dare un nome a queste creature terrificanti, decidendo infine di chiamarle Nonnepapere. Non sarebbero esattamente da mettere nel post, ma mi sono reso conto che fino ad ora non avevo tirato fuori il termine, e così...
Il merlo indiano - Questo simpatico animaletto sta in una gabbietta sul lungolago, non lontano dalla piazza centrale di Costanza. Tutti sanno che gli uccelli di questa specie sono ottimi imitatori, ma devo dire che il verso fatto più spesso da questo merlo indiano lascia piuttosto spiazzati. So che questa battuta la potranno capire solo i miei compagni di coro, ma devo anche aggiungere che in conseguenza di questo verso ho deciso di ribattezzarlo Tonino, non potevo fare altrimenti...