Ora che il momento in cui tornerò -ahivoi- in Italia si avvicina, la WG si è messa febbrilmente a cercare un altro coinquilino che mi sostituisca. La cosa non sarebbe fondamentale, perché alla fine l'amministrazione delle case degli studenti tiene una lista delle stanze libere e le assegna a chi ne ha bisogno, ma Clelia faceva giustamente notare che proporre in anticipo un coinquilino all'amministrazione sarebbe una buona idea, per non ritrovarsi in casa un altro Psicosauro.
A proposito, alla fine se ne va anche lui. Costanza è troppo provinciale, per lui (poverino!): Berlino è il minimo, per un intellettuale del suo calibro. Certo, resta da capire che differenza possa fare per lui, dato che a Costanza ha passato quasi tutto il tempo barricato in camera senza rapporti umani. Forse stare barricato in camera senza rapporti umani è più divertente a Berlino, chissà.
Ad ogni modo non è stato troppo difficile trovare dei nuovi coinqulini per occupare le due camere che io e lo Psicosauro libereremo entro l'inizio di ottobre. Dopo aver mostrato la casa a qualcuno alla fine avevamo deciso di prendere due ragazzi che cominceranno l'università ad ottobre, Udo e Jens (sì, lo so: siete sconvolti dal nome) (io pure, un po': non pensavo avrei mai conosciuto un Udo, in vita mia). Questi due ragazzi preferivano venire in due, in casa, e questo è stato un punto a loro vantaggio, perché trovare due persone in un colpo solo dimezza lo sbattimento nel cercare coinquilini e nell'organizzare tutte le faccende burocratiche con l'università, ma è anche valso loro il soprannome "Mimì e Cocò", che credo manterrano anche dopo che me ne sarò andato io. Intanto li ho portati all'ufficio competente dell'amministrazione, per avvisarli che le due stanze libere in casa nostra sono state destinate, per unanime consenso della WG (cioè io e Clelia eravamo d'accordo, e tanto basta) a loro due.
Fin qui tutto bene, ma ieri pomeriggio la faccenda si è un po' complicata. Si è presentata una ragazza con un gran sorrisone e dicendo «Ciao! Sono la vostra nuova coinquilina!», dicendo che le era stata assegnata la mia stanza, a partire dal primo ottobre. Io ho provato a dirle che in realtà le stanze erano tutte e due già occupate, ma lei convinta mi ripeteva che la stanza era già stata assegnata a lei, e a quel punto, non sapendo cos'altro dire e considerando che lei avrebbe effettivamente potuto aver ragione (chissà che casino han combinato su in università), le ho mostrato la camera. Abbiamo anche parlato un po' poi, così, giusto per conoscerci un minimo.
«Anche perché non sarebbe stato carino presentarsi con le valigie davanti alla porta a ottobre dicendo "Ciao, sono la nuova coinquilina", e semplicemente entrare», diceva lei.
"Anche perché rischiavi di entrare in casa e di scoprire che la stanza è stata assegnata a qualcun altro, e in quel caso la cosa poteva essere altrettanto poco carina", pensavo io.
Rimando dunque i lettori de "L'Angolo dello Zaùrdo alla prossima puntata dell'appassionante giallo intitolato: "Chi sarà il nuovo coinquilino della WG dello Zaùrdo?"