sabato 27 settembre 2008

Tre cose che mi sono dimenticato

In questi ultimi giorni di erasmus mi tornano in mente tre cose che avrei voluto raccontarvi prima, a che per un motivo o per un altro mi sono sempre dimenticato di raccontare...

«Aridatece fəɹ'nɛɳɗow!»
Dovete sapere che nella nostra cucina c'è una radio particolarmente sfigata. Con questa radio sfigata si può ascoltare solo una stazione: l'abominevole Radio Seefunk.
Questa emittente di Costanza trasmette solo la peggiore musica tedesca presa a prestito dai più deprimenti episodi de "l'Ispettore Derrick", insieme a ore e ore di musica italiana pessima, roba come i più grandi successi di Pupo, Ricchi e Poveri e Toto Cutugno. Una delle poche canzoni in inglese che passano su RSF era cantata da una donna con sottofondo di orchestrina pseudomessicana, lamentandosi della lontananza del suo fəɹ'nɛɳɗow. Cioè, il nome sarebbe Fernando, ma la sua pronuncia distorceva il nome, come ora le vedete scritto qui sopra. Non era una gran canzone, ma quando sentivamo certi altri obbrobbri uscire da quella radio, il grido unanime era «Aridatece fəɹ'nɛɳɗow!»

Tandem impossibili 2: l'olandese
E va bene, e va bene, si chiama neerlandese.
Il fatto che non ne abbia parlato per tutto questo tempo spiega quanto sia riuscito a tener dietro a questo secondo tandem, ma l'avere avuto fin da subito orari troppo flessibili, e avere cominciato a vedersi verso la fine del semestre estivo non ha giocato a nostro favore. Mia Tandempartnerin è stata Elisabeth, che è riuscita a mettere su qualche frase semplice in italiano, quindi l'erasmus ha dato anche qualche buon risultato, per lei. La cosa strana capitava quando io provavo qualche frase in olandese, perché lei semplicemente scoppiava a ridere. Io le chiedevo se avevo fatto errori, e lei mi rispondeva «No, no... la pronuncia è corretta... è solo che mi fa troppo strano sentirti parlare in olandese. È buffo.».
Ah, beh, logico: se comincio un tandem italiano-olandese, io non comincerò mai nemmeno a provare a parlare olandese. Logico, no?

Il pacco FAO
In ultimo, il tormentone del pacco FAO.
Il guaio è che tutti gli erasmus italiani sono arrivati a Costanza con tonnellate di roba da mangiare. Il tutto ovviamente si accumulava e, giunti al momento del trasloco, quasi tutti si sono ritrovati delle cose sul groppone che proprio non sapevano a chi dare. È così nata nelle ultime settimane la moda del pacco FAO, altresì detta "ammolla al tuo vicino di casa tonnellate e tonnellate di cibarie che tu non farai più in tempo a consumare".
A forza di accumuli di queste "eredità", Clelia è riuscita ad accumulare quasi 10kg di penne rigate, che in questa foto mostra con soddisfazione occupare la sua libreria-credenza, insieme a bottiglie di vino e di olio e a decine di altre cose...

lunedì 22 settembre 2008

Né Mimì, né Cocò

Alla fine l'appassionante giallo riguardo le identità dei nuovi coinquilini s'è risolto da solo in modo inaspettato: i coinquilini ci sono stati simpaticamente imposti dall'amministrazione degli studentati.
Mimì e Cocò perciò non hanno potuto avere la stanza, e dovranno trasferirsi nello studentato-incubo di Sonnenbühl Ost (leggasi: appartamenti da dodici persone con un solo bagno), e al posto dopo da noi arriveranno altre due persone.

Una, come potrete immaginarvi, è la Terza Incomoda Sveva, che tra l'altro comincia a puzzarci molto di NonnaPapera. Non so, forse sarà questo "obbligo di essere carina a tutti costi" che l'ha spinta ad incalzarci con mail su mail, scritte per dirci quanto era entusiasta di venire in questa WG, di conoscerci di persona, quanto fosse per lei importante "un certo tipo di valori" (ho già paura, ma tanta), quanto per lei conti la sua famiglia, di come lei, sua madre e sua nonna siano proprio "un team" (esticazzi, nun c'oo metti?), di quanto sia esaltata all'idea di cominciare con il rugby subacqueo (riesticazzi)... Insomma, avete capito il tipo.

Il secondo è tale David, che si è presentato sabato alla nostra porta, per un primo giro della casa.
Dato che abbiamo avuto relativamente poco tempo per conoscerlo, esporrò qui di seguito per punti le sue principali caratteristiche:
1) ha vent'anni, perciò diventa automaticamente il più giovane della WG, appena me ne vado io;
2) viene da Ravensburg (sì, quella della Ravensburger, dove fanno i puzzle);
3) ha la S à la Muccino, tanto per rendersi più comprensibile... ma almeno non parla Schwäbisch;
4) studia matematica, e questo mi fa paura.

giovedì 18 settembre 2008

il Laidiversario

Lo Zaùrdo non ha cominciato a scrivere da solo, su internet. Ebbene no, è giusto che voi lo sappiate, se non lo sapevate già.
Tutto iniziò nell'aprile del 2006, quando io ed un sinistro personaggio che definiremo il Laido cominciammo a tenere un blog, che purtroppo -o per fortuna, lascio a voi decidere- durò poco più di un anno, cessando le pubblicazioni nel luglio del 2007.

Questa collaborazione è però soltanto uno dei più recenti episodi di una luuuuuuunga amicizia/collaborazione artistica/psicopatologia generosamente condivisa, cominciata sui banchi delle elementari. Anzi, da pochi minuti prima di sederci ai banchi delle elementari: io e il Laido ci siamo conosciuti prima di entrare dal portone il primo giorno di scuola... diciannove anni fa.

Da allora, ogni 18 settembre, festeggiamo il Laidiversario, data che anche il resto del mondo presto comincerà a ricordare.
Ma probabilmente per qualcos'altro.

mercoledì 17 settembre 2008

Personaggi non meno importanti

Gli animali, in quest'anno passato in Germania, non sono stati per nulla personaggi secondari, perciò mi son detto che, anche se ho il cervello per metà già a letto, un post dedicato agli animali di Costanza andava scritto.
Per inciso, lo so che state ancora pensando che, per quanto ne sapete, metà del mio cervello è sempre e a letto. Vorrà dire che intendevo metà della metà.

I corvi - Costanza è piena di corvi. Come poi tutte le città che mi è capitato di vedere a nord delle Alpi, del resto. Ora, per carità, non lo dico per lamentarmi, mi piacciono gli animali... ma i corvi di qui sono enormi, delle specie di piccoli aerei da turismo neri, armati di becco. Li si vede nel parco di fronte alla Gebhardskirche, a gruppi di dieci o quindici, aggirarsi nell'erba consapevoli di essere diventati padroni dello spiazzo da diversi anni, forti come sono del numero e della stazza. Fossi un cane di taglia medio-piccola, avrei paura ad avvicinarmi a quel prato, giuro.

Le papere - Siamo su un lago, perciò è ovvio che ci siano le papere, che ci volete fare? La cosa buffa è che le papere del Lago di Costanza hanno ormai passato anni e anni a mangiare pezzetti di pane buttati dai turisti (anche se sospetto che alcune abbiano imparato dai corvi e abbiano cominciato a mangiare i turisti), al punto che ormai si sono perfettamente integrate con la città e i suoi ritmi. Due papere veninvano addirittura a dormire sotto casa nostra, ad una certa distanza dal lago e dal Reno, tra i condomini di Petershausen.

Le Nonnepapere - Più volte io, Kle, Anna ed altri disinteressatissimi osservatori (proprio disinteressatisssssssssimi) ci siamo posti il problema del perché i ragazzi tedeschi più sono gnocchi, più stanno con ragazzine dall'aria sciocca, tutte minutine-biondine-vestiteperbenino e soprattutto con una odiosa vocetta flebile, tutte sempre impeccabili, tutte casaechiesa, tutte impegnate nelle decine di attività del paesino da cui vengono (e che ricorda il paesino stereotipato svizzero di qualche tempo fa). In questi mesi ci siamo anche occupati però di dare un nome a queste creature terrificanti, decidendo infine di chiamarle Nonnepapere. Non sarebbero esattamente da mettere nel post, ma mi sono reso conto che fino ad ora non avevo tirato fuori il termine, e così...

Il merlo indiano - Questo simpatico animaletto sta in una gabbietta sul lungolago, non lontano dalla piazza centrale di Costanza. Tutti sanno che gli uccelli di questa specie sono ottimi imitatori, ma devo dire che il verso fatto più spesso da questo merlo indiano lascia piuttosto spiazzati. So che questa battuta la potranno capire solo i miei compagni di coro, ma devo anche aggiungere che in conseguenza di questo verso ho deciso di ribattezzarlo Tonino, non potevo fare altrimenti...

martedì 16 settembre 2008

Carosello

Donne! Ragazze! Signore di ogni età!
Quante volte, magari in vista di un appuntamento col vostro compagno, il vostro fidanzato, vostro marito, il vostro amante ecc. ecc. ecc., vi siete domandate cosa fosse il caso di indossare, quale il vestito fosse davvero il più adatto per la serata?
E quante volte non ve lo siete chiesto?

Ecco, per le sere in cui non ve lo siete chiesto, in cui non desideravate altro che mettervi qualcosa di coprente, pesante e dai rassicuranti colori neutri, da oggi la risposta è la nuova collezione di ANTISESSO.

ANTISESSO presenta a voi la nuova collezione invernale 2008-9 di pigiami e accessori, come le tenere pantofole ANTISESSO, a forma di simpatici cagnolini: Chihuahua (per la linea ANTISESSO Young), Carlino (tutti i numeri fino al 36, causa mancanza muso), Chow chow (con lingua estraibile, per un look più esotico) o San Bernardo (perfette per l'inverno).

Tra le novità che ANTISESSO propone quest'anno segnaliamo tre nuovi modelli per la linea ANTISESSO Sleepwear:

- ANTISESSO Basic - Notti di Brianza:
Pigiamone lungo in soffocante lana felpata color grigio-topo con deprimenti inserti ricamati a mano a forma di orsacchiotti

- ANTISESSO Rétro - Il bel pigiamone di una volta:
Mutandone a vita altissima in lana vergine e maglione a collo alto, il tutto di un delicato color crema (e potrete anche fare a meno delle coperte!)

- ANTISESSO La Castellana - La cintura non mi serve:
Camicia da notte in velluto a strisce arancione-turchese, con maniche a sbuffo e cuffia con nappa in tinta.

ANTISESSO - Per la donna che dice "Stasera, NO!"

Lo Zaùrdo ringrazia Clelia, coautrice del post, e dichiara che il tutto è stato partorito dalle nostre menti malate senza aggiunta di alcool.

mercoledì 10 settembre 2008

Da solo... ma davvero?

A fine mese sono partite Giulia ed Erica... peccato che non siamo riusciti a salutarci prima, mannaggia...
A inizio mese è partito anche Giovanni. E in questo caso addirittura io non l'ho saputo: me l'ha detto Fede, qualche giorno dopo...
Lunedì è anche partita la Fede... nooooooo! Aiuto!! Ora sono proprio solo soletto, qui a Costanza!

Ma siamo sicuri?
Dopo lo scorso fine settimana non ne sono più molto sicuro, devo dire...
Domenica sono stato tutto il giorno a Bregenz, da Michele, il mio ex insegnante di canto e dalla sua famiglia. No, scusate, mi correggo: ho passato la maggior parte di tempo in treno, perché ho avuto qualche... ehm... problemino nel organizzare la trasferta, diciamo... ma in effetti a pranzo a Bregenz ci sono stato, ed è stata una gran bella giornata.
Tornato a casa, sono rimasto un attimo perplesso: la porta della stanza di Daniel era aperta, e la luce della cucina accesa. Sapendo che il Sirenetto non sarebbe tornato prima della metà di ottobre, non capendo proprio chi possa esserci, lì, ora, mi affaccio alla porta della cucina e...
E trovo i genitori di Daniel, che hanno semplicemente preso in prestito la stanza del figlio, e che da ventiquattro ore ormai si erano sistemati nella stanza accanto alla mia senza che io mi accorgessi di nulla.
I casi sono due: o sono completamente rincoglionito, per non accorgermi di nulla, o questi sono stati silenziosissimi. Uhm... probabilmente tutt'e due i casi contemporaneamente.
Comunque dopo lo scorso fine settimana non riesco più a togliermi dalla testa la convinzione che, oltre allo Psicosauro -coinquilino che non si vede, ma sai che c'è- possono ora esserci altri coinquilini, più o meno provvisori, che non si vedono, ma che possono esserci anche se tu non lo sai...
I have paura...

sabato 6 settembre 2008

Mimì e Cocò. E la terza incomoda.

Ora che il momento in cui tornerò -ahivoi- in Italia si avvicina, la WG si è messa febbrilmente a cercare un altro coinquilino che mi sostituisca. La cosa non sarebbe fondamentale, perché alla fine l'amministrazione delle case degli studenti tiene una lista delle stanze libere e le assegna a chi ne ha bisogno, ma Clelia faceva giustamente notare che proporre in anticipo un coinquilino all'amministrazione sarebbe una buona idea, per non ritrovarsi in casa un altro Psicosauro.
A proposito, alla fine se ne va anche lui. Costanza è troppo provinciale, per lui (poverino!): Berlino è il minimo, per un intellettuale del suo calibro. Certo, resta da capire che differenza possa fare per lui, dato che a Costanza ha passato quasi tutto il tempo barricato in camera senza rapporti umani. Forse stare barricato in camera senza rapporti umani è più divertente a Berlino, chissà.
Ad ogni modo non è stato troppo difficile trovare dei nuovi coinqulini per occupare le due camere che io e lo Psicosauro libereremo entro l'inizio di ottobre. Dopo aver mostrato la casa a qualcuno alla fine avevamo deciso di prendere due ragazzi che cominceranno l'università ad ottobre, Udo e Jens (sì, lo so: siete sconvolti dal nome) (io pure, un po': non pensavo avrei mai conosciuto un Udo, in vita mia). Questi due ragazzi preferivano venire in due, in casa, e questo è stato un punto a loro vantaggio, perché trovare due persone in un colpo solo dimezza lo sbattimento nel cercare coinquilini e nell'organizzare tutte le faccende burocratiche con l'università, ma è anche valso loro il soprannome "Mimì e Cocò", che credo manterrano anche dopo che me ne sarò andato io. Intanto li ho portati all'ufficio competente dell'amministrazione, per avvisarli che le due stanze libere in casa nostra sono state destinate, per unanime consenso della WG (cioè io e Clelia eravamo d'accordo, e tanto basta) a loro due.
Fin qui tutto bene, ma ieri pomeriggio la faccenda si è un po' complicata. Si è presentata una ragazza con un gran sorrisone e dicendo «Ciao! Sono la vostra nuova coinquilina!», dicendo che le era stata assegnata la mia stanza, a partire dal primo ottobre. Io ho provato a dirle che in realtà le stanze erano tutte e due già occupate, ma lei convinta mi ripeteva che la stanza era già stata assegnata a lei, e a quel punto, non sapendo cos'altro dire e considerando che lei avrebbe effettivamente potuto aver ragione (chissà che casino han combinato su in università), le ho mostrato la camera. Abbiamo anche parlato un po' poi, così, giusto per conoscerci un minimo.
«Anche perché non sarebbe stato carino presentarsi con le valigie davanti alla porta a ottobre dicendo "Ciao, sono la nuova coinquilina", e semplicemente entrare», diceva lei.
"Anche perché rischiavi di entrare in casa e di scoprire che la stanza è stata assegnata a qualcun altro, e in quel caso la cosa poteva essere altrettanto poco carina", pensavo io.
Rimando dunque i lettori de "L'Angolo dello Zaùrdo alla prossima puntata dell'appassionante giallo intitolato: "Chi sarà il nuovo coinquilino della WG dello Zaùrdo?"

giovedì 4 settembre 2008

Monaco

Lo scorso fine settimana sono andato con mia sorella a Monaco.
La scelta era stata sua, e all'inizio non mi aveva convinto troppo... Non so, c'è qualcosa in quella città che mi mette un po' a disagio, non mi ci trovo bene. Poi però, scartando molte altre possibilità, dato che ci mancavo da tre anni, ho cominciato a pensare che in fondo poteva essere un'idea. Alla fine mi sono convinto: magari -pensavo- la rivaluterò, stavolta.
Non l'avessi mai detto! Nel (breve!) (grazie al Cielo!) fine settimana a Monaco, io e mia sorella siamo rimasti... ecco... piuttosto perplessi, specialmente dopo aver visto cose come:
a) la totale assenza di posti dove poter mangiare ad un prezzo ragionevole - o siam stati sfigati noi, o Monaco è estremamente "turistica", specie per quanto riguarda i prezzi;
b) il numero di persone che semplicemente ci guardava male - mi chiedo che caspita c'avessero tutti quanti, per guardarci con quelle facce;
c) un ostello in cui un'impiegata alla reception con la faccia di plastica ha sbagliato i conti dell'ostello e continuava a non decidersi se parlarci in tedesco o in inglese;
d) il custode-belva della Frauenkirche, che aggrediva letteralmente i turisti a male parole in bavarese, considerando evidentemente la cattedrale suo territorio - la prossima volta che ci andrò, se ci andrò, sono sicuro che mi imporrà le pattine, lo so;
e) due umarell seduti su Kaufingerstraße, una delle strade principali, con l'unico scopo apparente di spiare i turisti;
f) un gruppo di cinesi, sulla stessa strada, che cantavano coi rutti.

Ok, ok, ci metto una piccola nota positiva: c'è un posticino in Residenzstraße dove un italiano può prendere un caffè senza pentirsene al primo sorso. Punto.

Io e mia sorella, poi, non eravamo esattamente in forma smagliante, cosa che ha prodotto scenette come questa, che ci è capitata al momento di sistemarci nell'ostello, in due grosse cameratone con letti a castello.

Sorella dello Zaùrdo: Sei in camera con qualcuno? Io c'ho due crucche...
Zaùrdo: No, per ora sono da solo. [indicando un letto]
SdZ: Ma allora perché ti sei preso il letto di sopra? Non è scomodo?
Z: Sì, ma sulla chiave che ci hanno dato c'è anche il numero del letto, che è anche quello dell'armadietto...
SdZ: Ah, è vero, non l'avevo notato...
Z: Hai controllato il numero sulla chiave?
SdZ: No, ma dovrebbe essere quello giusto.
Z: Anche tu sul letto di sopra?
SdZ: No, su uno di sotto...
Z: Beh, vabbe', dai: c'avrai le crucche in camera, ma almeno non devi dormire di sopra. Io mi devo fare la scaletta, ma almeno son da solo...
SdZ: Ma sei sicuro? Qui mi sa che c'è qualcuno... [indicando lo stesso letto di prima]
Z: Ehm... lì ci dormo io...
SdZ: Ah sì? E perché ti sei preso il letto di sopra?