Più passa il tempo, più la nostra esperienza a Costanza ci porta a conoscere personaggi nuovi, tutti ovviamente corredati di particolari che li rendono (quando va bene) poco rassicuranti.
Dato che nelle ultime settimane non ho aggiornato questa galleria, recupero adesso, scrivendo qualche post sulle facce da erasmus (uno solo non basterebbe) e riordinando gli interventi degli ultimi mesi sull'argomento (tag: personaggi).
Duevventi è forse il personaggio più spaventoso che mi è capitato di trovare in università. Prendete un armadio a muro, mettetegli sopra una (frammentaria) chioma gialla, e attaccate il tutto ad una presa di corrente. Condite con uno sguardo assassino, un ghigno dall'aria vagamente crudèle (mi raccomando l'accento), un guardaroba di plastica a colori stridenti. Servite freddo, altrimenti vi fredderà lui.
Tutt'altro discorso bisogna fare per due due miei compagni di facoltà di qui. Uno dei due merita un riconoscimento: è stato il primo tedesco che volontariamente ha attaccato discorso con me. Era febbraio, ed io stavo facendo su i miei miseri stracci dopo una lezione in cui non avevo capito quasi nulla, prossimo alla disperazione, quando da dietro mi sono sentito chiedere «Ma sei uno studente erasmus?». Ora, se tutto questo fosse successo in Italia sarebbe stato considerato del tutto normale: due persone cominciano a parlarsi. Punto. Qui in Germania, almeno nel ristretto gruppo degli erasmus è stato considerato un evento quasi miracoloso... «Un tedesco?» «E ha attaccato bottone lui?» «Incredibile!» (Ah, sì, un certo lato della mia personalità mi suggerisce di aggiungere che è alto, biondo e molto caruccio, ma che ovviamente è etero, e pure fidanzato, ma vabbe'). Quando non è in biblioteca, è praticamente sempre in giro con un altro compagno di facoltà, che condivide questa apparentemente inspiegabile voglia di comunicare, e così, piuttosto che tirare fuori due soprannomi diversi, abbiamo ribattezzato direttamente la coppia il Gatto e la Volpe.
E poi, udite udite, ho finalmente un tandem-partner per il tedesco.
Niente panico: è semplicemente uno con cui passerò del tempo a fare conversazione, per metà del tempo in italiano e per metà in tedesco. La cosa è utile per me (del resto, grazie allo Psicosauro, ho un coinqulino tedesco in meno in casa) (almeno per quanto riguarda la lingua) (purtroppo non per quanto riguarda lo sporco) (pulisse, almeno) (vabbe', sorvoliamo), e per lui, che così può prepararsi al suo erasmus a Padova, che comincia a settembre...
L'unico guaio è che lui... ehm... beh, diciamo così, ha cominciato anche da poco, con lo studio della lingua... Insomma, alla fine parliamo direttamente tedesco per tutto il tempo, cosa che mi fa sentire un po' in colpa ma che almeno per ora è inevitabile, almeno finché non mette su un po' di lessico...
Vabbe', direte voi, che c'è di strano? È un tedesco che sta imparando l'italiano, cosa ci trovi di particolare?
Ecco... l'unica cosa è che sono riuscito a trovare un tandem-partner che è uguale a Paperoga.