martedì 27 maggio 2008

Kitsch-Idylle

Chi è venuto ai miei concerti, sa che si può sentire un po' di tutto, anche cose effettivamente assurde... ricordo ancora i pezzi più arditi, scritti facendo ricorso alla microtonalità, allo Sprechgesang e alla violenza privata.
Ieri sera, però, alle prove del Coro da camera di Costanza, si è toccato il fondo, con un pezzo che lo stesso autore non esita a definire un Kitsch-Idylle, un Idillio Kitsch. 
Se non mi sono lasciato scomporre né da questa definizione, né dal suo incipit (con uno o due coristi che devono fischiettare imitando il verso degli uccelli), né dal continuo uso del glissato in tutta la composizione, sono crollato davanti al testo. Dalle risate.
La storia è abbastanza intuibile, ma è resa con parole di per sé prive di senso, che giocano sulla possibilità di formare sempre nuove parole in tedesco semplicemente assemblando altre parole tra loro, cosa che di fatto si ferma dopo un tot di aggregazioni, ma che in teoria potrebbe essere infinita. Ho provato a tradurlo, cercando di scindere questi mostri di parole in cose più piccole, cercando poi di riassemblarle. Spesso però il riassemblaggio presentava problemi, o perché le singole parole erano per me incomprensibili o perché una volta tradotte non sembravano avere troppo in comune con le altre, perciò questa è la mia traduzione, e un altro parere è sempre bene accetto.
Eccovi dunque titolo, testo e traduzione del brano, augurandovi di non dover mai leggere (figurarsi cantare) una roba come questa:

Sommermädchenküssetauschelächelbeichte

Confessione-dello-scambio-tra-un-sorriso-e-un-bacio-della-fanciulla-d'estate

An der Murmelrieselplauderplätscherquelle saß ich sehnsuchtstränentröpfeltrauerbang, trat herzu ein Augenblinzeljunggeselle in verwegnem Hüfteschwingeschlendergang.

Vicino alla sorgente-che-mormorava-gorgogliava-bisbigliava-borbottava sedevo io inquieta-per-il-dolore-e-il-gocciolare-di-lacrime-di-nostalgia, quindi comparve un celibe-ammiccante con un'audace andatura-(propria-del)-gironzolare-ondeggiando-l'anca.

Zog mit Schäkerehrfuchsbittegrußverbeugung seinem Federbaumelriesenkrempenhut, gleich verspürt ich Liebeszauberkeimeneigung, war ihm zitterjubelschauderherzensgut.

Con un inchino-di-saluto-di-scherno-di-una-volpe-acerba si tolse il suo cappello-dalle-falde-gigantesche-da-cui-pendevano-piume, e subito sentii la predisposizione-al-germogliare-dell'incantesimo-dell'amore, ero per lui tanto-gentile-da-far-nascere-un-fremito-e-da-farlo-vibrare-di-gioia.

Nahm er Platz mit Spitzbubglücketückekichern, schlang um mich den Eisenklammermuskelarrrm!
Vor dem Griff, dem grausegruselsichern wurde mir so zappelseligsiedewarrrm!

Prese posto con un sorrisetto-maizioso-di-gioia-da-birbante, avvolse intorno a me il brrraccio-dai-muscoli-come-un-gancio-di-ferro!
Davanti quella presa, a quello spaventoso-orribile-bloccarmi diventai così rrrovente-di-un-gioioso-dibattersi!

Und er rief: «Mein Zuckerschnuckelputzelkindchen, welch ein Schmiegeschwatzeschwelgehochgenuß!» Hamm!
Gab mir auf mein Schmachteschmollerosenmündchen einen Schnurrbartstachelkitzelkosekuß! Hamm!

Ed egli mi disse: «Mia bambina-pulita-carina-e-dolce, che piacere-nello-stringersi-nel-chiacchierare-e-nel-gozzovigliare!» Hamm!
Mi diede sulla boccuccia-rosa-imbronciata-per-l'oltraggio un bacio-che-accarezzava-pizzicava-con-gli-aculei-dei-baffetti! Hamm!

Da durchfuhr mich Wonneloderflackerfeuer, ach das war so überwunderwundervoll.
Küßt ich selbst das Stachelkitzelungeheuer, sommersonnenrauschverwirungsrasetoll, sommersonnenrauschverwirrungsrasetoll!

Allora mi attraversò un fuoco-guizzante-avvampante-di-felicità, ah fu così più-che-stupendo-meraviglioso!
Baciai il mostro-dagli-aculei-che-facevano-il-solletico, bello-da-smaniare-di-follia-ebbra-del-sole-d'estate, bello-da-smaniare-di-follia-ebbra-del-sole-d'estate!

«Ich hab dich so lieb.»
Boing!

«Ti voglio tanto bene.»
Boing!