venerdì 30 maggio 2008

Il bell'addormentato sul...


Ieri sera abbiamo fatto una festa a casa nostra. Inutile dire che erano presenti tre coinquilini su quattro, anche se andrebbe messo per iscritto sulle pagine di questo blog che lo Psicosauro (da qualche tempo anche Mastro Lindo e Mastrosauro) quasi una settimana fa si è lamentato: non abbiamo mai chiesto a lui se lo disturbavamo, quando abbiamo fatto feste in casa. Tutto ok, ne prendiamo atto, ma noi in casa non abbiamo mai fatto feste.

Comunque tutto è andato bene, ci siamo divertiti, ho appaltato ad Anna il servizio fotografico che potete vedere cliccando qui.

Verso le due, però, qualcosa in effetti è capitato: il Sirenetto si è seduto su una sedia in cucina e si è placidamente addormentato. Quando ormai erano le tre, e tutti stavano andando via, ha cominciato lentamente a svegliarsi, ha annaspato nell'aria cercando alla cieca degli appoggi qualsiasi, poi ha aperto gli occhi e ha fatto una faccia che dava una chiara idea di quanto aveva bevuto. Si è alzato, ha puntato lo sguardo verso la porta di camera sua, ha mosso quattro passi in tutt'altra direzione, poi si è fermato, virando decisamente verso il bagno.
Quando, dopo qualche minuto, ci siamo resi conti che non usciva, abbiamo pensato avesse bisogno di aiuto, perciò Clelia ha bussato, l'ha chiamato un paio di volte e poi...

Kle: Non è possibile!
io: Cosa?
Kle: Si è addormentato sul cesso.
io: Cosa? Ma sei sicura?
Kle: Eh, lo sento russare...

martedì 27 maggio 2008

Kitsch-Idylle

Chi è venuto ai miei concerti, sa che si può sentire un po' di tutto, anche cose effettivamente assurde... ricordo ancora i pezzi più arditi, scritti facendo ricorso alla microtonalità, allo Sprechgesang e alla violenza privata.
Ieri sera, però, alle prove del Coro da camera di Costanza, si è toccato il fondo, con un pezzo che lo stesso autore non esita a definire un Kitsch-Idylle, un Idillio Kitsch. 
Se non mi sono lasciato scomporre né da questa definizione, né dal suo incipit (con uno o due coristi che devono fischiettare imitando il verso degli uccelli), né dal continuo uso del glissato in tutta la composizione, sono crollato davanti al testo. Dalle risate.
La storia è abbastanza intuibile, ma è resa con parole di per sé prive di senso, che giocano sulla possibilità di formare sempre nuove parole in tedesco semplicemente assemblando altre parole tra loro, cosa che di fatto si ferma dopo un tot di aggregazioni, ma che in teoria potrebbe essere infinita. Ho provato a tradurlo, cercando di scindere questi mostri di parole in cose più piccole, cercando poi di riassemblarle. Spesso però il riassemblaggio presentava problemi, o perché le singole parole erano per me incomprensibili o perché una volta tradotte non sembravano avere troppo in comune con le altre, perciò questa è la mia traduzione, e un altro parere è sempre bene accetto.
Eccovi dunque titolo, testo e traduzione del brano, augurandovi di non dover mai leggere (figurarsi cantare) una roba come questa:

Sommermädchenküssetauschelächelbeichte

Confessione-dello-scambio-tra-un-sorriso-e-un-bacio-della-fanciulla-d'estate

An der Murmelrieselplauderplätscherquelle saß ich sehnsuchtstränentröpfeltrauerbang, trat herzu ein Augenblinzeljunggeselle in verwegnem Hüfteschwingeschlendergang.

Vicino alla sorgente-che-mormorava-gorgogliava-bisbigliava-borbottava sedevo io inquieta-per-il-dolore-e-il-gocciolare-di-lacrime-di-nostalgia, quindi comparve un celibe-ammiccante con un'audace andatura-(propria-del)-gironzolare-ondeggiando-l'anca.

Zog mit Schäkerehrfuchsbittegrußverbeugung seinem Federbaumelriesenkrempenhut, gleich verspürt ich Liebeszauberkeimeneigung, war ihm zitterjubelschauderherzensgut.

Con un inchino-di-saluto-di-scherno-di-una-volpe-acerba si tolse il suo cappello-dalle-falde-gigantesche-da-cui-pendevano-piume, e subito sentii la predisposizione-al-germogliare-dell'incantesimo-dell'amore, ero per lui tanto-gentile-da-far-nascere-un-fremito-e-da-farlo-vibrare-di-gioia.

Nahm er Platz mit Spitzbubglücketückekichern, schlang um mich den Eisenklammermuskelarrrm!
Vor dem Griff, dem grausegruselsichern wurde mir so zappelseligsiedewarrrm!

Prese posto con un sorrisetto-maizioso-di-gioia-da-birbante, avvolse intorno a me il brrraccio-dai-muscoli-come-un-gancio-di-ferro!
Davanti quella presa, a quello spaventoso-orribile-bloccarmi diventai così rrrovente-di-un-gioioso-dibattersi!

Und er rief: «Mein Zuckerschnuckelputzelkindchen, welch ein Schmiegeschwatzeschwelgehochgenuß!» Hamm!
Gab mir auf mein Schmachteschmollerosenmündchen einen Schnurrbartstachelkitzelkosekuß! Hamm!

Ed egli mi disse: «Mia bambina-pulita-carina-e-dolce, che piacere-nello-stringersi-nel-chiacchierare-e-nel-gozzovigliare!» Hamm!
Mi diede sulla boccuccia-rosa-imbronciata-per-l'oltraggio un bacio-che-accarezzava-pizzicava-con-gli-aculei-dei-baffetti! Hamm!

Da durchfuhr mich Wonneloderflackerfeuer, ach das war so überwunderwundervoll.
Küßt ich selbst das Stachelkitzelungeheuer, sommersonnenrauschverwirungsrasetoll, sommersonnenrauschverwirrungsrasetoll!

Allora mi attraversò un fuoco-guizzante-avvampante-di-felicità, ah fu così più-che-stupendo-meraviglioso!
Baciai il mostro-dagli-aculei-che-facevano-il-solletico, bello-da-smaniare-di-follia-ebbra-del-sole-d'estate, bello-da-smaniare-di-follia-ebbra-del-sole-d'estate!

«Ich hab dich so lieb.»
Boing!

«Ti voglio tanto bene.»
Boing!

lunedì 26 maggio 2008

Nuovo semestre, nuovi personaggi

Più passa il tempo, più la nostra esperienza a Costanza ci porta a conoscere personaggi nuovi, tutti ovviamente corredati di particolari che li rendono (quando va bene) poco rassicuranti. 
Dato che nelle ultime settimane non ho aggiornato questa galleria, recupero adesso, scrivendo qualche post sulle facce da erasmus (uno solo non basterebbe) e riordinando gli interventi degli ultimi mesi sull'argomento (tag: personaggi).

Duevventi è forse il personaggio più spaventoso che mi è capitato di trovare in università. Prendete un armadio a muro, mettetegli sopra una (frammentaria) chioma gialla, e attaccate il tutto ad una presa di corrente. Condite con uno sguardo assassino, un ghigno dall'aria vagamente crudèle (mi raccomando l'accento), un guardaroba di plastica a colori stridenti. Servite freddo, altrimenti vi fredderà lui.

Tutt'altro discorso bisogna fare per due due miei compagni di facoltà di qui. Uno dei due merita un riconoscimento: è stato il primo tedesco che volontariamente ha attaccato discorso con me. Era febbraio, ed io stavo facendo su i miei miseri stracci dopo una lezione in cui non avevo capito quasi nulla, prossimo alla disperazione, quando da dietro mi sono sentito chiedere «Ma sei uno studente erasmus?». Ora, se tutto questo fosse successo in Italia sarebbe stato considerato del tutto normale: due persone cominciano a parlarsi. Punto. Qui in Germania, almeno nel ristretto gruppo degli erasmus è stato considerato un evento quasi miracoloso... «Un tedesco?» «E ha attaccato bottone lui?» «Incredibile!» (Ah, sì, un certo lato della mia personalità mi suggerisce di aggiungere che è alto, biondo e molto caruccio, ma che ovviamente è etero, e pure fidanzato, ma vabbe'). Quando non è in biblioteca, è praticamente sempre in giro con un altro compagno di facoltà, che condivide questa apparentemente inspiegabile voglia di comunicare, e così, piuttosto che tirare fuori due soprannomi diversi, abbiamo ribattezzato direttamente la coppia il Gatto e la Volpe.

E poi, udite udite, ho finalmente un tandem-partner per il tedesco. 
Niente panico: è semplicemente uno con cui passerò del tempo a fare conversazione, per metà del tempo in italiano e per metà in tedesco. La cosa è utile per me (del resto, grazie allo Psicosauro, ho un coinqulino tedesco in meno in casa) (almeno per quanto riguarda la lingua) (purtroppo non per quanto riguarda lo sporco) (pulisse, almeno) (vabbe', sorvoliamo), e per lui, che così può prepararsi al suo erasmus a Padova, che comincia a settembre... 
L'unico guaio è che lui... ehm... beh, diciamo così, ha cominciato anche da poco, con lo studio della lingua... Insomma, alla fine parliamo direttamente tedesco per tutto il tempo, cosa che mi fa sentire un po' in colpa ma che almeno per ora è inevitabile, almeno finché non mette su un po' di lessico...
Vabbe', direte voi, che c'è di strano? È un tedesco che sta imparando l'italiano, cosa ci trovi di particolare?
Ecco... l'unica cosa è che sono riuscito a trovare un tandem-partner che è uguale a Paperoga.

mercoledì 21 maggio 2008

Aggiungi un posto a tavola...

Avete presente quelle situazioni in cui vi sembra di sentire una vocina che dice «Non è possibile, è un film, ora finiscono di girare questa scena e ci prendiamo tutti una bella pausa...» e cose del genere? Ecco, a me è capitato lunedì della scorsa settimana, quando, complice il giorno di festa, ho deciso di fare visita a N., un ragazzo con cui mi sentivo da un po', ma con cui è stato per molto tempo impossibile vedersi di persona.

Prima piccola nota: in Germania (o almeno qui a Costanza) si fanno minimo due giorni di vacanza in più tra aprile e maggio, per Pentecoste e Corpus Domini. Credo che per un buon 80-85% degli italiani piazzare queste feste sul calendario anche approssimativamente sarebbe quasi impossibile. Tranne per gli (informatissimi) lettori de "L'angolo dello Zaùrdo", ovviamente.

Piccolo problema, peraltro superabilissimo, era rappresentato dal fatto che il povero ragazzo non abita a Zurigo, ma in un paesino della sua Agglomeration, che è una specie di Hinterland che va da Basilea a Zurigo e si spinge a est fin quasi a Costanza. E proprio in una delle parti più lontane dal centro di questa specie di blob sorge il paesino. 
Immaginate un paesino svizzero. Non ci siete mai stati? Va bene lo stesso. Vi vengono in mente solo un sacco di stereotipi? Meglio: Quel paesino è così: duemila abitanti più o meno, casette col giardino, recinti con le caprette...
Uno di quei posti resi ancora più adorabili dalla consapevolezza che poi tu tornerai in città.
Ci incontriamo, andiamo a casa sua, passiamo un piacevolissimo pomeriggio a parlare del più e del meno (anche se lui parla uno zurighese strettissimo, perciò arrivo a capire sei-sette parole su dieci nei momenti migliori) quand'ecco che, inaspettatamente, arrivano i suoi genitori.

Seconda piccola nota: lo so cosa state pensando (sporcaccioni!), ma no: non abbiamo fatto nulla e soprattutto non stavamo facendo nulla quando sono arrivati i suoi.

Dal momento che per fortuna all'arrivo dei suoi non abbiamo dovuto né rivestirci né districarci l'uno dall'altro, la sorpresa non è stata subito molto traumatica. Sua madre ha guardato lui, ha guardato me e ha fatto un sorriso abbastanza eloquente, mentre suo padre, una volta notata la mia presenza, s'è fatto piuttosto scuro in viso, cosa che un po' mi ha scoraggiato, lì per lì. Tutti e due hanno fatto comunque per tutto il resto del pomeriggio larghi giri del giardino, così io ed N. abbiamo potuto continuare a parlare del più e del meno, mentre ormai era quasi ora di preparare per la cena (ad orario svizzero, ovviamente, perciò tutti a tavola entro e non oltre le 18.15). 

Stavamo portando i piatti sul tavolo in giardino quando mi sono state date nell'ordine tre esaltanti notizie:
1) a cena saremmo stati io, N. e suo padre, e mi si pregava di avere un po' di pazienza perché "è un po' conservatore"
2) il padre, a detta di N. non aveva la minima idea né del fatto di avere un figlio gay né tantomeno del perché avesse trovato in casa anche me (anche se il suo sguardo assassino mi suggeriva l'esatto contrario);
3) N. aveva raccontato al padre che io ero un amico di vecchia data, conosciuto ad una rappresentazione della Carmen cinque anni fa (cosa di cui mi aveva accennato per trenta secondi e pure tre ore abbondanti prima, di cui avevo capito solo una parte e mi ricordavo ancora meno).

Credo che sia stata la cena più spaventosa della mia vita: in un tardo pomeriggio di sole, con la vista sul classico paesino idilliaco svizzero e le caprette che ci facevano ciao, mi sono ritrovato a cercare mentalmente argomenti di conversazione che non facessero cadere miseramente una storiella che stava su con lo sputo, seduto in giardino con una persona la cui espressione facciale era traducibile in un "Ringrazia il Cielo che non ho un'arma a portata di mano".
Credo che siano state pronunciate a tavola dieci o quindici parole in tutto, mentre nella mia testa sentivo solo una vocina che ripeteva «Non è possibile, è un film, ora finiscono di girare questa scena e ci prendiamo tutti una bella pausa...»
E, ovviamente, come si dice sempre in queste situazioni, "I have paura"!

venerdì 16 maggio 2008

Arretrati

È in momenti di fancazzismo come quello che sto passando adesso che vengono alla mente tutte quelle cose che ci si riprometteva di scrivere e non s'è fatto in tempo...

Forse sapete (e forse non sapete) (e forse non ve ne può fregare di meno) che qualche giorno fa è morto Albert Hofmann, il "padre" dell'LSD (lo sapevate? e come facevate a saperlo? drogati!).

Ad ogni modo ho letto la notizia su un free press svizzero, e adoro chi ha scritto il titolo:


L'ultimo grande "viaggio"

giovedì 15 maggio 2008

Presagi

Presagi preoccupanti.
Stasera c'è la festa di giurisprudenza, in una discoteca poco fuori Costanza.
Essendo la festa di giurisprudenza non posso non andarci.
Se non altro per la -notevole!- popolazione maschile della mia facoltà.
Dal momento che io odio le discoteche, comincerò a bere.
Considerate anche che ci vado con Anna*, erasmus di Vicenza che come me è chiaramente schierata a favore dell'ormone libero, e perciò... paüra!

p.s.: auguri a Fra, Giulia, Simone, Paolino e Jolanda (anche se in anticipo). E a Monteverdi, che proprio oggi di anni ne fa 441.

p.p.s.: le foto del compleanno di Fra sono già nella mia pagina di Flickr, le altre arriveranno presto... tipo se domani mi riprendo ad un orario decente...

*: Anna in persona preme perché sia pubblicata una precisazione. 
«Le due massime sono: "le cose belle sono fatte per essere guardate" e "guardare e non toccare" (però, se si può toccare, meglio)»

martedì 13 maggio 2008

Occhio al rotolo!

Avevo promesso che avrei parlato delle trovate del nostro coinquilino meno loquace, lo Psicosauro, no? Beh, comincio subito dalla cosa più... ehm... notevole: il regolamento della carta igienica.Quando ancora io non mi ero trasferito in questa casa, ci si chiedeva perché lo Psicosauro lasciasse sempre un rotolo di carta igienica su uno sgabello accanto alla doccia. Gli altri coinquilini spostavano sempre il rotolo, pensando che qualcuno se lo fosse dimenticato lì per chissà quale motivo, e lui ce lo rimetteva sempre. 
Cosa c'è di strano? Nulla, direte voi: una cosa normalissima, piccoli quotidiani problemi tra coinquilini... E invece no: ad un certo punto, sullo sgabello rosso è comparso un foglio di carta che è diventato una delle vere e proprie attrazioni turistiche del nostro appartamento.
Eccolo qua, con tanto di traduzione.

L'utilizzo di questo rotolo di carta igienica

1. Dopo l'utilizzo, riportarlo al luogo d'origine

2. Il luogo d'origine è lo sgabello rosso

3. Dopo il consumo, sostituirlo con uno nuovo

4. Per altri rotoli di carta igienica che si trovano in bagno possono valere altre regole.

giovedì 8 maggio 2008

Arieccoli

Tra pochi minuti il governo Berlusconi IV giurerà, e avremo definitivamente un nuovo governo.
Tutti i suoi componenti sono là dove sembrava più probabile, secondo le regole di quel nostro particolare gioco di società che è il totoministri, ma quando ho visto la lista dei ministri mi sono sentito comunque male.
Non solo perché in questo governo è ministro dell'interno un uomo condannato in via definitiva a quattro mesi e venti giorni per resistenza a pubblico ufficiale, non solo perché ministro dell'ambiente sarà l'erede della famiglia proprietaria di un'industria petrolchimica, ma anche per un nome che non avrei mai voluto leggere su quella lista... 
perché, sarò franco, se ero psicologicamente in grado di affrontare un altro governo con dentro Scajola e Tremonti, seppur con fatica, scoprire che il prossimo ministro per i beni e le attività culturali sarà Bondi è stato un duro colpo.

Ah, tra parentesi, nessuno mi ha ancora spiegato a cosa serva il ministero "per la semplificazione legislativa", a rendere le leggi ad personam più semplici da capire? A tradurre i regolamenti parlamentari in dialetto per i neoeletti della lega? Mi sorgono dei dubbi, soprattutto perché poi a questo ministero hanno messo Calderoli, nonostante quello che ha fatto con la legge elettorale... se tanto mi da tanto...

In conclusione, chiusa la piccola parentesi, visto che ora abbiamo anche un poeta al governo (dal momento che a quanto pare Bondi scrive poesie e gliele pubblicano pure), concluderei con una poetica citazione del Masi, ripresa dal blog di Gurioli:

Gurioli, il nostro compito è stare sulla collinetta, 
guardarli, giudicarli e deriderli
(Masi)

domenica 4 maggio 2008

Un pomeriggio al lago

Due settimane fa era quasi inverno, e ora è praticamente quasi estate, cosa che dovrebbe sconvolgerci, e invece ci suggerisce una sagace conclusione: «Figata!».
Perciò oggi io, Kle, il Sirenetto, Klaus (un amico del Sirenetto) (sono sempre insieme) (ormai li chiamiamo Cip e Ciop) e la ragazza di Klaus abbiamo preso la bici e siamo andati a Bottighofen a prendere il sole.
Oddio, loro sono andati a prendere il sole, e per spiegarlo meglio illustro la mia evoluzione cromatica:
ore 12:00 - bianco cadavere
ore 14:00 - bianco/grigiastro poco convinto
ore 16:00 - bianco e basta
Comunque alla fine abbiamo passato il tempo... abbiamo insegnato a Daniel (il Sirenetto) una nuova parola, "zozzo", che lui ha dimostrato di apprezzare da subito, abbiamo dato da mangiare ad un paio di papere, che abbiamo sadicamente aizzato l'una contro l'altra per il controllo dell'area vicino al telone (le papere ormai si contendono le fette di spiaggia per andare ad elemosinare pane ai bagnanti con l'esclusiva, come potete vedere nel video)


Ah, dimenticavo la citazione del giorno:
io: «Ma perché diamine mio padre mi chiama proprio adesso?»
Kle: «Non sarà lui, sarà tua madre che ti chiama col telefono di tuo padre per dirti che è morto...»

sabato 3 maggio 2008

Girovagando per la Svizzera...

Alla fine mi sono ritrovato a Basilea, anche se avrei voluto fare un altro giro, passando magari per Bregenz... la prossima volta vedrò di organzzarmi meglio... comunque è stato bello lo stesso: ho girato un po', ho visto posti nuovi... a San Gallo ero in ostello addirittura con la Nazionale Lettone di qualcosa. Cioè, non so cosa facessero, ma erano un nutrito gruppo di ragazzi, tutti con la stessa tuta, con gli stessi colori e la scritta Latvia, perciò immagino fossero la squadra lettone di un qualche sport. Oddio, viste le facce, sembravano più la Nazionale Lettone di rapina a mano armata, ma vabbe'...
E poi, cosa ancora più importante, sono rimasto due o tre giorni senza telefonino, potendo guardare le mail molto di rado... scollegato, insomma. Il più felice è stato ovviamente mio padre che ha commentato «Ma come facciamo? Non possiamo contattarlo! Se succede qualcosa come facciamo a dirglielo? Se io muoio, lui rischia di saperlo tra cinque o sei giorni!»...
Commenti?

giovedì 1 maggio 2008

1° Maggio a Zurigo


Ok, prima le rassicurazioni: sono vivo e a piede libero. Cioè non sono uno degli arrestati per quel po' di casino che c'è stato in città oggi (e che a quanto pare ha pesantemente sconvolto gli zurighesi) (ma non ha sconvolto nessun altro, dato che non ne trovo notizia su nessun giornale). Né sono rimasto travolto dallo squilibrato che ha preso la sua macchina e ha tranquillamente guidato di traverso nel corteo, falciando gente qua e là, anche perché quando tutto ciò è successo ero piacevolmente appratato in riva al lago, a un paio di chilometri da lì.
E dire che la manifestazione sembrava tranquilla, quando ci sono passato vicino stamattina, molto ordinata... abbastanza svizzera insomma, anche se molto colorata: oltre a quelle dei sindacati, infatti, c'erano diverse altre bandiere, nel corteo. 
C'era il piccolissimo PdL, che qui (ironia della sorte) sta per Partito del Lavoro, il Partito Comunista svizzero... 
C'erano le associazioni degli immigrati, che partecipavano divise per provenienza... 
C'era uno che cantava Bella Ciao in una lingua che non ho riconosciuto... 
C'era pure uno tutto solo che portava una bandiera di Rifondazione, non lontano (e ora Elisa si rotolerà per terra dal ridere) dalla statua di Pestalozzi...
Allego la foto di uno sconvolgente atto di protesta: l'imbrattamento della facciata del municipio. Diversi Zurighesi si stanno ancora riprendendo dallo choc...