
Giovedì: Podestaufbau. Mi presento allo stesso orario delle prove, ancora distrutto dal trasloco, nella chiesa dove tre giorni dopo ci sarà il concerto. Solo che non ci sono prove, ma la costruzione del podio in legno che dovrà tenere su l'orchestra. Peccato che il podio in questione sia il fratello di legno dei templi di Abu Simbel, diviso com'è in pezzi rigorosamente numerati e sagomati, per stare esattamente dentro il posto loro assegnato.
Venerdì: prove con l'orchestra.
Sabato: prove-fiume con soli e orchestra, a cui sono arrivato in mostruoso ritardo. Roba che gli altri coristi mi hanno chiesto con apprensione se ero ancora vivo, e se stavo bene. «Scusate di nuovo il ritardo -li saluto alla fine- domani alle undici e mezza, vero?» «Sì, ma non ti preoccupare: l'importante è che arrivi prima delle cinque, perché per quell'ora vorremmo cominciare il concerto...»
Inutile, anche qui mi hanno inquadrato per benino.
Domenica, ore 11.30: Trasporto sedie e alienante numerazione dei posti.
Domenica, ore 17.00: Passione secondo Giovanni.
Sbav!