Ero partito per Costanza il 30 settembre 2007.
Trecentosessantaquattro giorni.
E sono finiti... e finiti da due settimane, per giunta. Due settimane in cui sono stato sommerso di impegni, di gente da vedere, di cose da fare e soprattutto cose da riordinare. Stavolta però ho voluto fare in grande, spostando scaffali riesumando cose dimenticate sulla mia libreria da anni e anni, e sono perfino andato a rimettere mano nelle vecchie carte della famiglia di mia madre (che ovviamente tengo io) (logico, no?)...
Stavo tirando fuori da una cartellina alcune lettere fino a quando non ne ho trovata una, spedita da Nagymaros nel '57, con due foto allegate. Era presente mia madre che mi ha regalato l'ennesimo racconto sintetico delle psicosi di famiglia.
Zaùrdo: Ma perché qualcuno dovrebbe spedire le foto di un secchio?
Madre: Quello non è un secchio, è una cosa che ha inventato mia nonna.
Zaùrdo: E cosa sarebbe?
Madre: Serve per salvare i pulcini, per evitare che muoiano di freddo.
Zaùrdo: Prego?
Madre: Sì... Tua bisnonna era un po' pazza, e ogni tanto si metteva e inventava qualche cosa del genere. Per quell'affare ci ha rotto le scatole per anni...