martedì 24 aprile 2007
Si parte!
Lo Zaùrdo saluta tutti e se ne va in quel di Santiago de Compostela da oggi al 30 aprile, dopodiché tornerà con molte nuove, molte foto, molti aneddoti ecc. ecc. ecc.
...e fu fatto Partito Democratico.
E così, alla fine si sono decisi.
Il Partito Democratico, la nuova formazione di centrosinistra.
IPR Marketing, su Repubblica, ci racconta che -pressappoco- chi aveva intenzione di votare il pd circa un mese fa (il 31 marzo) non ha cambiato idea, al 23 aprile, anzi il numero è un po' in crescita (si passa infatti dal 25% al 26,5%).
Però.
Però, solo il 10% e il 16% del campione considera il nuovo nato "più affidabile" rispettivamente dei DS e della Margherita, a fronte di un 29% che lo vede "più litigioso" sia dell'uno sia dell'altro partito.
Per non parlare della laicità, che sarà minore nel PD rispetto alla Margherita per il 29% degli intervistati.
Minore che nella Margherita.
Ho qualche piccolo dubbio.
Non mi pare una buona idea... sarà che il nuovo partito nasce senza una idea concreta dell'organizzazione interna, della collocazione internazionale e degli stessi suoi principi. E appunto ci si sta già preparando a scannarsi, su tutto questo...
Ma ha senso?
Il Partito Democratico, la nuova formazione di centrosinistra.
IPR Marketing, su Repubblica, ci racconta che -pressappoco- chi aveva intenzione di votare il pd circa un mese fa (il 31 marzo) non ha cambiato idea, al 23 aprile, anzi il numero è un po' in crescita (si passa infatti dal 25% al 26,5%).
Però.
Però, solo il 10% e il 16% del campione considera il nuovo nato "più affidabile" rispettivamente dei DS e della Margherita, a fronte di un 29% che lo vede "più litigioso" sia dell'uno sia dell'altro partito.
Per non parlare della laicità, che sarà minore nel PD rispetto alla Margherita per il 29% degli intervistati.
Minore che nella Margherita.
Ho qualche piccolo dubbio.
Non mi pare una buona idea... sarà che il nuovo partito nasce senza una idea concreta dell'organizzazione interna, della collocazione internazionale e degli stessi suoi principi. E appunto ci si sta già preparando a scannarsi, su tutto questo...
Ma ha senso?
giovedì 12 aprile 2007
Verona, 11 Aprile 2007

All'inizio, ero nervoso. Non volevo rivederlo, per strada.
Incontrare il mio ex, in questo momento, era la cosa che volevo di meno.
E dire che le stesse strade che lui mi ha fatto conoscere, e dove andavamo sempre assieme fino a qualche mese fa, sembrava conoscerle anche l'autista del pullman che portava me e il mio coro al teatro per il concerto di ieri sera, a Verona.
Un bellissimo tour dei posti dove non volevo trovarmi: abbiamo fatto manovra proprio davanti a quella pizzeria, ci siamo fermati e siamo scesi proprio davanti a quel pub, siamo passati proprio per quelle stesse strade che ormai conosco a memoria, e dove mi orienterei alla cieca. Siamo passati tre volte perfino sotto casa sua.
Al ritorno, ero distrutto, appoggiato al finestrino.
Guardavo una città che ho conosciuto grazie ad una persona.
E ora invece mi sembrava fredda, estranea.
Una parola straniera. Un conto che non torna. Non ci capivo niente.
E non era per il vino.
mercoledì 4 aprile 2007
Accadono cose strane...
Tutto da rifare, tutto da riscrivere.
La legge elettorale, nota anche come Porcellum (nome datole perché il suo estensore, Calderoli, l'ha definita "una porcata") (è stato sincero, gli va riconosciuto), va cambiata.
E tutti sono bene intenzionati a lavorarci, per carità...
ma...
FI, AN e Lega hanno ripresentato la stessa legge o quasi (cioè, hanno proposto di cambiare le soglie di sbarramento e ad assegnare il premio di maggioranza allo stesso modo al Senato come alla Camera)
Il centrosinistra, dopo giorni e giorni di discussione ha partorito un'altra proposta (che propone -ma guarda un po'- il premio di maggioranza e perfino le alleanze dichiarate come quella del centrodestra)
Ma il problema non è che questa legge elettorale dia premi di maggioranza diversi per Regione (non è una gran trovata, ma non è questo), non è neanche che, se sei all'interno della coalizione, per entrare in Parlamento ti basta avere il 2% dei voti, mentre se ne sei fuori ti serve il 4%, no...
Il problema è che qui si pretende che le coalizioni nascano prima di andare al voto.
Bisogna mettersi ad un tavolo, immaginare come potrebbe essere il mondo se per caso si vincessero le elezioni, decidere in quel caso chi dovrebbe essere Presidente del Consiglio (cosa priva di senso, in un sistema parlamentare), e perfino il programma da attuare una volta al governo. E far finta magari che i partiti di conseguenza accettino questo programma, passando sopra a quello che hanno sempre detto. Tutto questo recitare la parte degli amiconi per sostenere la sacrosanta unità della coalizione, dopo il voto, si traduce in indicibili mal di pancia, perché nelle coalizioni, com'è ovvio, a questo non va bene questo, a quello non va bene quello, e via discorrendo...
Ma non sarebbe meglio un sistema (anche proporzionale, come il nostro attuale) che faccia scendere in campo tutti contro tutti, assegnare i seggi e dopo vedere chi può governare, cosa può fare al governo e, se necessario, alleandosi con chi?
Io sarò strano, ma mi sembra un sistema che, unito con serie soglie di sbarramento, sia abbastanza logico, funzionante e soprattutto collaudato.
Siete d'accordo? Beh, tenetevi forte, siete d'accordo anche con Vietti, dell'UDC.
Quando me ne sono reso conto, ne sono rimasto scosso anche io, lo ammetto...
La legge elettorale, nota anche come Porcellum (nome datole perché il suo estensore, Calderoli, l'ha definita "una porcata") (è stato sincero, gli va riconosciuto), va cambiata.
E tutti sono bene intenzionati a lavorarci, per carità...
ma...
FI, AN e Lega hanno ripresentato la stessa legge o quasi (cioè, hanno proposto di cambiare le soglie di sbarramento e ad assegnare il premio di maggioranza allo stesso modo al Senato come alla Camera)
Il centrosinistra, dopo giorni e giorni di discussione ha partorito un'altra proposta (che propone -ma guarda un po'- il premio di maggioranza e perfino le alleanze dichiarate come quella del centrodestra)
Ma il problema non è che questa legge elettorale dia premi di maggioranza diversi per Regione (non è una gran trovata, ma non è questo), non è neanche che, se sei all'interno della coalizione, per entrare in Parlamento ti basta avere il 2% dei voti, mentre se ne sei fuori ti serve il 4%, no...
Il problema è che qui si pretende che le coalizioni nascano prima di andare al voto.
Bisogna mettersi ad un tavolo, immaginare come potrebbe essere il mondo se per caso si vincessero le elezioni, decidere in quel caso chi dovrebbe essere Presidente del Consiglio (cosa priva di senso, in un sistema parlamentare), e perfino il programma da attuare una volta al governo. E far finta magari che i partiti di conseguenza accettino questo programma, passando sopra a quello che hanno sempre detto. Tutto questo recitare la parte degli amiconi per sostenere la sacrosanta unità della coalizione, dopo il voto, si traduce in indicibili mal di pancia, perché nelle coalizioni, com'è ovvio, a questo non va bene questo, a quello non va bene quello, e via discorrendo...
Ma non sarebbe meglio un sistema (anche proporzionale, come il nostro attuale) che faccia scendere in campo tutti contro tutti, assegnare i seggi e dopo vedere chi può governare, cosa può fare al governo e, se necessario, alleandosi con chi?
Io sarò strano, ma mi sembra un sistema che, unito con serie soglie di sbarramento, sia abbastanza logico, funzionante e soprattutto collaudato.
Siete d'accordo? Beh, tenetevi forte, siete d'accordo anche con Vietti, dell'UDC.
Quando me ne sono reso conto, ne sono rimasto scosso anche io, lo ammetto...
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