mercoledì 17 dicembre 2008

"Bentornato!"

Alla fine sono arrivato a Costanza, ma si può tranquillamente dire che è un mezzo miracolo.
Prima di tutto già alla stazione di Bologna ho scoperto che il biglietto per Milano mi era costato tanto perché in biglietteria non mi hanno chiesto se volevo un posto su un treno ad alta velocità, e questo silenzio per loro evidentemente equivaleva ad un sì. Vabbe', sono stato un fesso io a non precisare, pace.
Il guaio però è che -sebbene il mio biglietto fosse per un treno ad "alta velocità"- la Freccia Rossa su cui mi hanno fatto viaggiare andava piuttosto ad "altra velocità": facendo la media tra la velocità di punta che ti raccontano sulle pubblicità e il tempo che il treno ha passato fermo dopo Modena, dopo Parma e dopo Piacenza, senza essersi nemmeno fermato a queste stazioni, salta fuori che praticamente si procedeva a passo d'uomo.
Ovviamente ho perso la coincidenza per Zurigo e mi è toccato fare il cambio di prenotazione col treno successivo, due ore dopo.
Ma anche su questo treno ovviamente non poteva andarmi meglio: il Cisalpino che normalmente fa la linea del Gottardo aveva stavolta in programma di mollarci tutti a Lugano e di costringerci a cambiare treno, se volevamo proseguire. Ci siamo messi tutti in coda con valigie, valigioni, bambini che piangevano, tamarri che telefonavano, arzille vecchiette inglesi in evidente stato di choc che chiedevano informazioni a ripetizione, quando all'improvviso, proprio quando si era formato un bel tappo sulla porta, l'altoparlante ci informava che anche quel Cisalpino era in ritardo, e che eravamo riusciti a perdere un'altra coincidenza, invitandoci ad aspettare di arrivare a Bellinzona tornando a sederci.
Da Bellinzona a Biasca i profughi del Cisalpino hanno dovuto condividere l'interregionale con una frotta di ragazzini urlanti. Dove caspita andavano? E perché tutti assieme? Non lo so. So solo che accanto a me un uomo diceva alla sua compagna di viaggio «Cinque anni che faccio questa tratta, mai visto il treno così pieno!». Intanto il treno prendeva a fermarsi in stazioni che il Cisalpino normalmente snobbava: Erstfeld, Altdorf... perfino Schwyz!
Sono arrivato a Zurigo alle otto. E perfino il treno da Zurigo a Costanza era dieci minuti in ritardo.
Non ho parole.